Il procuratore Fragliasso: «Le indagini hanno accertato che sia la variante urbanistica che il permesso di costruire sono del tutto illegittimi»
Trasformazioni urbanistiche non in regola, permessi a costruire illegittimi ed eliminazione di un agrumeto in maniera del tutto arbitraria: sequestrata un’area adibita a parcheggio privato a Torre Annunziata (Napoli). Ad eseguire il decreto emesso d’urgenza della Procura oplontina, personale della sezione di polizia giudiziaria (aliquote carabinieri e polizia di Stato) nella zona di corso Umberto I.
L’area, stando alle risultanze investigative, sarebbe stata oggetto tra il 2014 ed il 2015 di rilevanti trasformazioni urbanistiche, con espianto di essenze arboree, livellamento del terreno e apposizione di brecciame, opere che avrebbero determinato un mutamento della destinazione d’uso, trasformando un agrumeto in un’area per la sosta di autoveicoli. Da ciò che è emerso, il proprietario del fondo è stato già condannato con sentenza del 2018 in quanto l’intervento sarebbe stato eseguito in contrasto con la strumentazione urbanistica. Durante il processo, sempre il proprietario aveva però avanzato richiesta per l’adozione di una variante urbanistica, richiesta per la quale era stato rilasciato il permesso di costruire.
«Le indagini – spiega il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – hanno consentito di accertare che sia la variante urbanistica che il permesso di costruire sono del tutto illegittimi, in quanto nella zona ove è stato realizzato il parcheggio sono consentite solo opere pubbliche e di interesse pubblico e quindi solo parcheggi pubblici. Per cui il cambio di destinazione d’uso assentito con la variante oggetto di indagine poteva essere legittimamente approvato – come sottolineato anche dalla Città Metropolitana – esclusivamente previa ricognizione degli standard esistenti, ovvero solo all’esito di uno studio che avesse accertato la necessità di un’area di parcheggio pubblico per rispettare gli standard urbanistici».
«Tale caratteristica – continua – non riveste il parcheggio oggetto di sequestro che, a dispetto della dizione di ‘uso pubblico’, integra un’attività di speculazione privata, ovvero un’autorimessa a cielo aperto per la sosta, a pagamento, a vantaggio del privato che introita in via esclusiva gli utili della relativa gestione».
Reiterate condotte di falso in atto pubblico e di abuso di ufficio
Le attività investigative hanno inoltre consentito di accertare reiterate condotte di falso in atto pubblico e di abuso di ufficio a carico di un ex dirigente dell’ufficio Tecnico comunale Nunzio Ariano in concorso con il privato richiedente, «avendo il primo – spiega ancora Fragliasso – attestato falsamente l’avvenuta acquisizione di ogni parere, nulla osta ed autorizzazione, nonché l’espletamento di ogni atto procedimentale obbligatorio previsto dalla normativa vigente».
Contestato infine il reato di falso ideologico in certificati a carico di A. V., tecnico di parte, progettista e firmatario della relazione tecnica e dei grafici allegati alla richiesta di permesso di costruire in ordine alla falsa attestazione dello stato dei luoghi oggetto dell’intervento. Il sequestro è stato disposto in via d’urgenza in quanto i lavori di realizzazione del parcheggio, dopo essere stati sospesi dal Comune, erano ripresi.