Carceri, primi detenuti a lavoro in progetti pubblica utilità

Ciambriello: «È complicato trovare chi nelle strutture pubbliche o private vuole avere rapporti con il mondo del carcere. Grato all’Esercito»

Sono iniziati i lavori previsti dal Protocollo d’Intesa sottoscritto lo scorso 16 giugno dall’Esercito, dall’Amministrazione Penitenziaria di Napoli, dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli e dal Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che prevede lo svolgimento di lavori, a titolo volontario e gratuito, per progetti di pubblica utilità a favore della collettività, da parte di detenuti delle case circondariali di Secondigliano e Poggioreale.

Presenti all’avvio delle attività, nello stadio militare Albricci, il Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, con il Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, il Provveditore reggente dell’amministrazione penitenziaria della regione Campania, Carmelo Cantone, i Direttori delle carceri di Secondigliano Giulia Russo e di Poggioreale, Carlo Berdini.

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Commenta Ciambriello: «È complicato trovare chi nelle strutture pubbliche o private vuole avere rapporti con il mondo del carcere. Sono grato all’Esercito che a Napoli ha messo su questa esperienza nuova. Sia con la Direzione di Poggioreale che di Secondigliano abbiamo avviato altre esperienze con il Comune di Napoli e con la Procura. Ora ci auguriamo di aumentare i numeri». Rivolgendosi ai quattro primi detenuti poi ha concluso: «Siete dei privilegiati e dovete capire che questo è un modo anche per risarcire vittime e società che avete offeso. Il progetto è una sorta di giustizia riparativa».

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