L’eurodeputato di Fratelli d’Italia si è autosospeso: «Mai ricevuto finanziamenti irregolari»
Un video mandato in onda ieri sera da ‘PiazzaPulita’ e confezionato da un sito online scuote, a soli due giorni dal voto nelle principali città italiane, il Centrodestra. Nel video si vedrebbero presunti sistemi di ‘lavanderia’ per pulire finanziamenti in nero, incontri con esplicite battute razziste, fasciste e sessiste. Uno spaccato che emergerebbe dopo un lavoro d’inchiesta con il sistema dell’insider, giornalista sotto copertura, tra esponenti di Fdi a Milano. Sotto accusa l’eurodeputato Carlo Fidanza.
Indice Articolo
L’eurodeputato ha deciso di autosospendersi. «Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazzapulita voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari e che nello specifico, in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al ‘giornalista infiltrato’ che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata la necessità di farlo secondo le modalità previste dalla normativa vigente» ha affermato in un comunicato.
Fidanza: «Il fatto che questi ulteriori colloqui non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta»
«Il fatto che questi ulteriori colloqui – dice – non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un’immagine totalmente distorta. A tutela della mia reputazione mi riservo di adire la giustizia civile e penale. Mi avvicino ai 30 anni di impegno politico, senza mai una macchia e sempre a testa alta. Non c’è e non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita. Semmai, nelle immagini pubblicate, ironicamente contestavo proprio le inaccettabili affermazioni a suo dire goliardiche di Roberto Jonghi Lavarini, che non hanno né possono avere alcuna cittadinanza in Fratelli d’Italia, partito in cui peraltro lo stesso non è iscritto né ricopre alcun ruolo».
«Ho avuto più volte occasione di polemizzare con Paolo Berizzi per alcune sue campagne di stampa (da qui l’ironia mostrata nel video), ma naturalmente giudico inaccettabile che un giornalista debba vivere sotto scorta per le minacce ricevute e per questo, pur nella irrinunciabile diversità di opinioni politiche, gli esprimo la mia solidarietà sincera».
«In ogni caso – conclude Fidanza -, nell’associarmi alla richiesta del mio partito di ottenere i filmati integrali che mi riguardano senza tagli o manomissioni in modo che gli stessi possano essere visionati dai competenti organi di FdI, su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d’Italia da attacchi strumentali».
Giorgia Meloni chiede i filmati integrali
La presidente di Fratelli d’Italia ha infatti inviato una lettera al direttore del sito online chiedendo «di avere copia delle intere registrazioni relative agli episodi rappresentati, così da poter valutare compiutamente i fatti senza l’intermediazione di un servizio che – per sua natura – è necessariamente parziale e frutto di una sintesi».
«Sono certa – scrive – che Lei comprenderà che, per valutare compiutamente i fatti e il comportamento dei nostri dirigenti, e adottare così gli eventuali provvedimenti commisurati alle oggettive responsabilità, abbiamo bisogno dell’intero materiale privo di tagli in vostro possesso. Nel corso della trasmissione, infatti, Lei ha dichiarato che il filmato andato in onda non è che la “prima puntata”, a fronte di “100 ore di girato” realizzati in tre anni».
«Mi auguro che – afferma -, per la grande rilevanza della questione, anche ma non solo perché scoppiata a ridosso di un’importante tornata elettorale e a 48 ore dal silenzio prescritto dalla legge, Fanpage vorrà dare seguito al più presto alla richiesta».
La Meloni ribadisce «a nome di Fratelli d’Italia che nel nostro movimento non c’è alcun spazio per atteggiamenti ambigui sull’antisemitismo e sul razzismo, per il paranazismo da operetta o per rapporti con ambienti dai quali siamo distanti anni luce, né per atteggiamenti opachi sul piano dell’onestà».