Pnrr, il Sud rischia l’ennesima beffa: il 40% è soltanto una favola

«Il 40% delle risorse del Pnrr al Sud ora è blindato dalla legge. A maggio, subito dopo la presentazione del nostro Piano a Bruxelles, abbiamo iniziato a mettere a punto una norma con cui si dispone che al Mezzogiorno non dovrà andare meno del 40% anche delle risorse distribuite attraverso bandi» ha ribadito su Facebook, Mara Carfagna.

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«Oggi – ha continuato – grazie al sostegno del governo e delle forze di maggioranza è stata approvata. Stiamo lavorando tutti per un unico obiettivo: superare le disuguaglianze e consentire lo sviluppo delle regioni meridionali. Se non cresce il Sud non cresce l’Italia» .

Bene, brava, bis, ci voleva proprio una ministra del Sud, per prendere per l’ennesima volta per i fondelli il Mezzogiorno e affondarlo definitivamente. La ministra Carfagna ha confermato trionfalmente, per l’ennesima volta, che al Sud andrà il 40% delle risorse recovery.

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Pnrr, a conti fatti al Sud solo il 37% dei 221miliardi iniziali

Ha tenuto conto anche della quota aggiuntiva da spendere nel 2032 altri 26miliardi? Perché se no è giusto ricordarle che gli 82miliardi, che secondo gli ‘annunci’ tutti ancora da confermare, rappresentano soltanto il 37% dei 221miliardi iniziali; ma se si sommano anche i 26 della quota aggiuntiva, la percentuale sul totale scende addirittura, al 33%.

E questo pur fingendo di dimenticare i 12,4 miliardi di risorse sviluppo coesione (relativi al Mezzogiorno) già utilizzate nel Pnrr e che dovranno esserci restituiti. Ma quando mai, l’Italia e l’Europa hanno ridato al Sud uno spicciolo delle enormi risorse che gli hanno tolto?

Di più, c’è anche da dire che la ministra Carfagna insiste a cantare lo stornello degli 82 miliardi per il Sud continuando a ribadire che si tratterebbe del 40% – cosa come dimostrato assolutamente falsa -, ma in realtà sono solo 35 i miliardi effettivamente allocati per il momento nel Mezzogiorno, ovvero il 15% sui 221 originario e appena il 14,1 % sul totale comprendente anche i 26 miliardi di quota aggiuntiva. Magari per il resto si vedrà. Ma quando? A beffa perpetrata?

E senza aggiungere che la quota relativa all’Italia era stata maggiorata in fase di trattativa per consentire al Mezzogiorno di recuperare sul piano dello sviluppo e dell’occupazione il divario con il resto d’Italia.

Setaro

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