Ricchiuti (FdI): «Utilizzare parte dei risparmi del cashback per sostenere partite iva»

«Finalmente dopo un anno di lotte siamo riusciti ad archiviare la stagione degli ATECO per i sostegni, un parametro che sin da subito avevamo segnalato come fuorviante rispetto ai cali reali di tante attività che non rientravano nei codici ma che avevano avuto cali notevoli di fatturato». Lo afferma in una nota Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia

«Dobbiamo purtroppo constatare – continua – la perfetta continuità del governo Draghi su un altro grossolano errore che l’esecutivo precedente, nonostante le nostre sollecitazioni, aveva ignorato. Nel contributo alternativo, per le aziende aperte dopo aprile 2019 si continua a richiedere che il calcolo della media fatturato venga effettuato dal mese successivo all’attivazione della partita iva e non dall’inizio attività come da comunicazione unica alla camera di commercio».

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«Si pretende quindi che aziende e società tipo alberghi e ristoranti, che iniziano a fatturare dopo l’effettivo inizio attività, di considerare nella media mesi in cui erano inattivi in virtù di legge, aspettando autorizzazioni e more per legge. Ci vengono segnalati casi (e sono diverse migliaia) in cui sono state costituite società con apertura partita iva a marzo 2019 e dopo lavori e certificazioni le aziende hanno iniziato la loro attività in novembre come risulta in Camera di Commercio» denuncia Ricchiuti.

Ricchiuti: «Beffati due volte, dalla lungaggine della burocrazia e dai provvedimenti del Governo»

«Quindi costoro dovrebbero fare la media del fatturato 2019 di novembre e dicembre, dividendolo per 9 mesi. Insomma beffati due volte, dalla lungaggine della burocrazia e dai provvedimenti del Governo. Inoltre costoro sono già stati penalizzati con i decreti ristori perché non potevano fare il paragone con aprile 2019».

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«Non è possibile continuare a ignorare le grosse difficoltà di questi operatori economici a rischio chiusura. Il Governo utilizzi parte degli 800 milioni risparmiati nel 2021 per la sospensione del cashback per sostenere tali attività, richiedendo semplicemente la data di inizio dell’attività e non della semplice apertura della Partita Iva» conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.

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