La strada stretta per un accordo tra Maresca e il centrodestra. Si affaccia l’ipotesi di un nuovo candidato

Dal 28 giugno via all’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto per le zone bianche

Si fa stretta, anzi strettissima, la strada per un accordo tra il candidato civico a sindaco di Napoli Catello Maresca, l’ex pm anticamorra che ha arrestato il boss Pasquale Zagaria, e il centrodestra. Complice ieri un passaggio del suo comizio nel quartiere di Ponticelli, in piazzetta Egizio Sandomenico, quando per rispondere ai dubbi che da giorni sollevano i partiti di centrodestra riguardo l’ipotesi di sostenere l’ex pm senza simboli e nomi, Maresca ha spiegato: «Mettiamo da parte vessilli e ragioni di stato, dialoghiamo su contenuti. La gente ha bisogno di questo. Ce ne fottiamo dei simboli, noi vogliamo ragionare di progetti e programmi».

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La classica benzina sul fuoco che anziché spegnere l’incendio rischia di alimentarlo e far bruciare tutto e tutti. Ufficialmente dai quartier generali dei partiti di centrodestra nessun commento, anche perché si cerca di capire se si tratti semplicemente di una dichiarazione per alzare il prezzo, riguardo l’ipotetica squadra di governo per Palazzo San Giacomo, oppure il classico prendere o lasciare.

Soltanto il coordinatore cittadino di Forza Italia a Napoli, Fulvio Martusciello, si è lanciato in una replica, anch’essa dal sapore quantomeno interlocutorio, e cioè: «Sto consultando il vocabolario su cosa significhi il verbo ‘fottere’. In vita mia non l’ho mai usato, e come me oltre il 90 per cento dei napoletani…». Della serie ‘Maresca ci faccia capire cosa vuole fare’.

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In attesa che arrivi il chiarimento, spetterà al vertice dei leader del centrodestra, previsto per questa settimana (il 24 giugno?) dire una parola conclusiva e decisiva sulla vicenda, che ormai si sta trascinando da troppo tempo. In ambienti di centrodestra, infatti, si sta iniziando a recriminare sul fatto che si sia lasciata scorrere troppa sabbia nella clessidra e che una scelta doveva essere fatta settimane fa. Invece, si è andati all’inseguimento di Maresca e delle sue decisioni perdendo tempo e, forse, occasioni preziose per presentare un candidato valido e competitivo.

Fatto sta che con Manfredi ormai in campagna elettorale, e con gli altri come la Clemente e Bassolino da tempo in pista, il centrodestra è ancora ai blocchi di partenza e, nell’eventualità che al ‘fottersi’ di Maresca si risponda con un altrettanto ‘fottersi’, non sarebbe poi così facile trovare un candidato in tempi brevi e che soprattutto risponda anche a un requisito fondamentale: l’essere competitivo.

A dir la verità in pista un nome c’è e da tempo e sarebbe quello di Sergio Rastrelli, il figlio dell’ex governatore della Campania negli anni ’90. Fratelli d’Italia da mesi lo ha messo in gioco anche se è sembrata più una candidatura di bandiera, ma per come sta evolvendo la situazione il nome di Rastrelli candidato sindaco sembra giorno dopo giorno prendere sempre più corpo. E in molti nel partito della Meloni a Napoli si dicono pronti anche a una corsa solitaria, piuttosto che spegnere la fiamma all’ombra del Vesuvio, e addirittura piazzando come capolista proprio la leader del partito: Giorgia Meloni.

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Una fascinazione? Un sogno? Può darsi, ma tra quelli più anziani si rinnova nelle mente e nell’animo la stagione di Napoli Capitale, quando negli anni ’80 il MSI candidò a sindaco Giorgio Almirante facendo il pieno di voti e consiglieri comunali. Ecco che allora il no di Maresca potrebbe diventare un’occasione per FdI.

E proprio questo potrebbe essere il problema, nel senso che difficilmente sia Forza Italia e sia la Lega seguirebbero questa strada, visto che accettare un candidato così fortemente identificato in FdI, significherebbe partire svantaggiati. E considerando che i sondaggi danno già FdI davanti a Fi e Lega è molto difficile che Rastrelli possa essere il candidato di coalizione.

Ecco allora spiegata la fascinazione della corsa solitaria, che con molta probabilità rimarrà tale e che nel caso di rottura definitiva su Maresca porterebbe a individuare un altro nome diverso da Rastrelli che unisca tutta la coalizione. Ma il tempo stringe e la scelta va presa subito.

Come detto sarà il vertice del centrodestra di questa settima a risolvere la questione e porre fine al balletto. Almeno questo sperano i quadri locali dei tre partiti che da settimane chiedono una parola conclusiva.

Matteo Salvini insiste sulla federazione

Intanto a livello nazionale continuano le grandi manovre con Matteo Salvini che insiste sulla federazione, mettendo da parte, almeno per il momento, il partito unico: «Sono andato a trovare Berlusconi a casa, non è in condizione di uscire, abbiamo parlato di riforma fiscale, di taglio delle tasse, di riforma della giustizia. Non pensiamo a un partito unico ma a mettere insieme battaglie, proposte. Avere forze politiche compatte penso sia utile non solo al centrodestra ma anche a Draghi e all’Italia».

Dal canto suo Silvio Berlusconi, ieri in collegamento telefonico per la presentazione del candidato di centrodestra la comune di Torino, ha detto di aver avuto ieri «un lungo incontro con Salvini e posso dirvi che siamo d’accordo su tutto: avanti insieme ci siamo detti per arrivare con un centrodestra unito alle importanti prossime elezioni nazionali del 2023. Quindi va tutto bene e si va avanti secondo i piani prestabiliti».

Insomma, il Cavaliere continua a procedere lungo la traiettoria che porta al partito unico. Rispetto a tutto questo chiacchiericcio se ne tiene alla larga Giorgia Meloni e continua a ribadire che «le specificità all’interno del centrodestra siano una ricchezza. Penso che unificare partiti che hanno una compatibilità, ma un’identità diversa rischi di fare perdere più di quello che si guadagna».

Speranza: dal 28 giugno niente più obbligo mascherina all’aperto

E sullo sfondo, ma che poi tanto sfondo non è, arriva la notizia che molti si attendevano: dal 28 giugno niente più obbligo mascherina all’aperto. «Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts», ha spiegato su facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza. Una novità importante sulla strada del ritorno alla normalità.

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