BCE, permane un clima di incertezza, consumi deludenti nel primo trimestre 2021

Le campagne vaccinali in corso dovrebbero consentire un graduale allentamento delle misure di contenimento, così da assicurare un deciso recupero dell’attività economica nel corso del 2021, ma nel primo trimestre dell’anno i dati economici, così come risultanti dalle indagini congiunturali e dagli indicatori utilizzati dalla Banca Centrale Europea ai fini della redazione del consueto bollettino economico mensile, pubblicato in questa settimana, segnalano per il prmo trimestre di quest’anno una possibile nuova contrazione dell’attività economica. Lo afferma la BCE nel bollettino economico diffuso questa settimana.

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In questa prospettiva il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di riconfermare l’orientamento molto accomodante della politica monetaria. «Il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli nel periodo della pandemia – si legge nel rapporto di Francoforte – rimane il presupposto fondamentale per ridurre l’incertezza e rafforzare la fiducia, sostenendo così l’attività economica e salvaguardando la stabilità dei prezzi nel medio termine».

Intanto i dati Istat relativi al commercio al dettaglio registrati nel mese di marzo si presentano molto deludenti e sotto le aspettative secondo le principali associazioni di consumatori.

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«I consumi degli italiani non ripartono, e a marzo le vendite al dettaglio rimangono ferme, con numeri deludenti su base trimestrale». Lo afferma il Codacons, commentando i numeri forniti dall’Istat. «Il 2021 doveva essere l’anno della ripartenza per i consumi, ma al momento i dati dell’Istat confermano come la spesa degli italiani sia ferma – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il confronto con le vendite del 2020 risulta fortemente alterato dal lockdown totale registrato a marzo dello scorso anno, ma se si analizza l’andamento trimestrale i numeri appaiono deludenti e al di sotto delle aspettative, con una diminuzione del -0,3% in volume che raggiunge il -0,6% in valore per i beni alimentari».

«L’Italia continua a vivere una fase di crisi sul fronte dei consumi, legata non solo alle misure anti-Covid, ma ad un generale impoverimento delle famiglie causato dall’emergenza sanitaria», conclude Rienzi.

«Dati pessimi e scoraggianti». Commenta così il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, i dati Istat sulle vendite al dettaglio di marzo che segnano -0,1% su mese e +22,9% su anno. Il rialzo tendenziale «ovvio e scontato», visto il lockdown iniziato a marzo 2020, «è grave e preoccupante che non ci sia alcun recupero su febbraio 2021», per Dona. «L’Italia – continua il presidente dell’Unc – resta la Cenerentola d’Europa».

La ripartenza dell’economia nel 2021 sarà fortemente influenzata dalla capacità di impiego dei risparmi, cresciuti notevolmente nel periodo del lockdown, verso l’economia reale. Il risparmio accumulato dalle famiglie italiane risulta, dai dati forniti dal bollettino della Banca Centrale Europea, indirizzato in maniera consistente verso i titoli del debito pubblico. Basti pensare che nel terzo trimestre del 2020 le famiglie italiane detenevano, sia direttamente sia indirettamente, circa il 20 per cento del debito pubblico, si evince dalla lettura del bollettino.

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