Recovery, la Camera approva la risoluzione del Governo. FdI si astiene: «Nessun voto al buio». Stasera il voto del Senato

di Redazione

La Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in relazione al Recovery Plan. La votazione è passata con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti ma non sono mancate le critiche al modus operandi.

Tra gli astenuti i deputati di Fratelli d’Italia con il presidente del partito Giorgia Meloni che ha aspramente commentato la decisione del Governo di consegnare il Piano nazionale di ripresa e resilienza al Parlamento a poche ore dal voto.

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Le risorse del Recovery «sono l’ultima occasione che abbiamo per dare prestigio a questa Nazione» ha affermato la Meloni. «Davvero pensate che sia giusto, normale o responsabile che il Parlamento voti un documento di tali portata, forse di portata storica per il Paese, senza aver avuto il tempo necessario a leggere questo Piano? Pensate che sia normale, giusto e responsabile votarlo a scatola chiusa?»

«Il Parlamento su questo Piano, forse il documento più importante della storia repubblicana, è stato ignorato, permettetemi di dire, deriso…’», ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia, ribadendo che «un partito serio non vota un documento cosi importante e imponente e non accetta certamente il metodo di un piano volutamente tenuto chiuso in un cassetto e poi presentato al Parlamento con la formula del prendere o lasciare… E Fdi è un partito serio e questo è la ragione per la quale, per rispetto a noi stessi e agli italiani, noi dobbiamo astenerci da ogni giudizio. E le garantisco che quando il nostro giudizio sarà compiuto, sarà libero e consapevole e non sarà come quello di molti altri qui dentro, viziato dall’interesse, dalla poltrona o dalla viltà».

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Nella replica il premier Mario Draghi ha provato a rasserenare gli animi e ha assicurato che il Parlamento verrà coinvolto in seguito. «Ho profondo rispetto per il Parlamento» ha aggiunto. Mi dispiace per i tempi ristretti della discussioni ma il dialogo non è finito qui, il contributo che il Parlamento può dare è solo all’inizio. Tutte le riforme saranno adottate con provvedimenti legislativi, il Parlamento avrà un ruolo determinante nella discussione e nella determinazione del contenuto. Una collaborazione tra esecutivo e legislativo è fondamentale ora e lo sarà ancora di più», ha sottolineato Draghi.

Adesso la palla passa al Senato dove il voto è atteso per questa sera dopo le comunicazioni del Presidente e le repliche.

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