È da poco terminato il Consiglio dei ministri, il numero 13 dell’era Draghi, che ha approvato il Documento di economia e finanza e la relazione sullo scostamento di bilancio da 40 miliardi che nei prossimi giorni dovrà essere approvata dal Parlamento.
Il rapporto deficit/Pil, spiegano fonti di Palazzo Chigi, è stimato all’11,8% nel 2021, «un livello molto elevato dovuto alle misure di sostegno all’economia e alla caduta del Pil».
Nel 2021 la crescita del Pil programmatico arriverà al 4,5%. Nel 2022 il Pil crescerà del 4,8%, per poi crescere del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024: «tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio», sottolineano ancora aggiungendo che «il rapporto deficit/PIL è stimato all’11,8% nel 2021, scenderà al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. A partire dal 2025, il rapporto deficit/PIL tornerà a scendere sotto il 3%».
«Il nuovo provvedimento avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia», scrive il ministro dell’Economia Franco nella premessa al Def, secondo quanto si legge in una bozza del documento. Il decreto «vedrà la luce entro fine aprile» e utilizzerà i «40 miliardi» del nuovo scostamento.
Potrebbe interessarti anche:
- Afghanistan, USA e NATO ritirano le truppe e Di Maio “tira acqua al suo mulino”. Rauti: «Parlamento all’oscuro. Irresponsabile»
- Obiettivo Caserta, Marino e i Sepolcri imbiancati della politica locale
- Il governo Draghi tra riaperture e nuovi sostegni, due giorni per cominciare a parlare di futuro