Torre Annunziata, La paranza delle idee: «Preliminare di PUC, aspettiamo i contenuti e un confronto vero»

di Claudio Bergamasco

Lo scorso 31 marzo l’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata ha adottato, nell’ultimo giorno utile per scongiurare il commissariamento ad acta da parte della Regione Campania, il Preliminare di Piano Urbanistico Comunale (PUC), primo passo verso l’approvazione definitiva del nuovo strumento regolatore, che dovrà avvenire, sempre in base alle tassative scadenze imposte da Palazzo Santa Lucia, entro il 31 dicembre prossimo e che l’Associazione che presiedo richiede da molto tempo a gran voce.

Il Preliminare di PUC andrà, non appena sarà reso pubblico, valutato nel merito dei suoi contenuti ma senza dubbio, così come è stato evidenziato dai settori politici più prossimi alla Giunta Municipale guidata da Vincenzo Ascione, la sua adozione nel rispetto della tempistica dettata dalla Regione è un risultato che due mesi fa, dopo lo scandalo giudiziario che si è abbattuto sul Comune oplontino (e che proprio ieri ha conosciuto un nuovo e sconcertante capitolo), appariva tutt’altro che scontato; ancor di più se si tiene conto che nelle ultime settimane l’Ente è stato flagellato dal Covid-19, con lo stesso primo cittadino colpito dal virus e con non pochi dipendenti proprio dell’Ufficio Tecnico costretti alla quarantena.

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Va dato atto, dunque, all’Assessore all’Urbanistica Stefania Caiazzo, insediatasi, appunto, soltanto nel gennaio scorso, con l’ultimo rimpasto dell’esecutivo cittadino operato dal Sindaco, di essere riuscita, almeno su questo punto, a tener fede all’impegno assunto.

Tuttavia, bisogna rammentare a chi, come il Vicesindaco Lorenzo Diana, sembra concedersi un certo trionfalismo nel commentare determinati risultati che sia l’aggiornamento del Piano triennale per la prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza sia l’adozione del Preliminare di PUC rappresentano dei necessari adempimenti di legge (nel primo caso, poi, si tratta di una procedura che si ripete a cadenza annuale): non c’è stata nessuna innovazione autonoma, è stato fatto semplicemente ciò che doveva per forza di cose essere fatto; il rispetto della normativa, di per sé, non può certo essere motivo di enfasi.

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Piuttosto, l’essere riusciti a concretizzare il Preliminare di PUC in soli due mesi fa sorgere degli interrogativi (ai quali un’Amministrazione Comunale seria, che si voglia realmente far interprete di un cambio di passo, non può non rispondere) su quanto è avvenuto (o meglio, non è avvenuto) precedentemente: come mai quello stesso Ufficio di Piano che in così poco tempo e nonostante le avversità è riuscito a essere così produttivo (tanto da ricevere il pubblico apprezzamento da parte della Caiazzo) non è stato capace, sul PUC, di esserlo altrettanto nell’anno precedente, durante il quale si è addirittura anche avvalso della collaborazione (per €28.500,00) di un tecnico esterno?

Giacché (così sembrerebbe dalle parole degli esponenti della Giunta Municipale) il grosso del lavoro è stato fatto negli ultimi due mesi, vi è stata un’improvvisa dedizione alla mission oppure antecedentemente, nonostante i soldi spesi, l’Ufficio di Piano non è stato messo, politicamente, nelle condizioni ideali per operare?

Comunque sia, l’essere riusciti a rispettare la prima (quella concernente l’adozione del Preliminare) delle più volte prorogate scadenze relative al PUC non toglie che su questa procedura sia stato colpevolmente sprecato tanto tempo, visto che l’obbligo per i Comuni campani di dotarsi dei PUC risale al dicembre 2004 (e il PD e lo stesso Sindaco Ascione in tutti questi anni non sono certo stati delle comparse!); ora si è costretti a fare anche per gli altri termini (quelli inerenti all’adozione del PUC e alla sua approvazione) una corsa contro il tempo, col rischio di avere su quest’importante atto un dibattito pubblico troppo compresso: un’onesta autocritica (certo, la cosa non riguarda la Caiazzo, che su ciò non ha colpe) non guasterebbe.

Inoltre, a dispetto delle premesse (e delle promesse), non si è avuta la capacità di far precedere neanche in minima parte la stesura del Preliminare da quel confronto con la cittadinanza che per il PUC è imposto dalla legge: eppure in più e più occasioni era stato annunciato (l’ultimo volta lo scorso 31 dicembre, nel discorso di fine anno del Sindaco) l’imminente lancio di un apposito questionario di consultazione (e dire che La paranza delle idee ne ha predisposti e trasmessi, come contributo, all’Amministrazione Comunale ben due!).

L’auspicio, perciò, è che ora almeno si proceda rapidamente alla pubblicazione del Preliminare e alla convocazione degli incontri pubblici, ripercorrendo l’organizzazione di altri Comuni, che hanno addirittura predisposto dei portali web dedicati al PUC, attraverso i quali hanno diffuso tutta la documentazione e hanno raccolto i vari contributi pervenuti.

Ma, soprattutto, la speranza è che il dibattito sul Preliminare sia veramente aperto e non già pesantemente sbilanciato in partenza su altre proposte, maturate, nel frattempo, attraverso altri canali: l’impressione è che l’Assessore Caiazzo, oltre a essere competente, sia anche estremamente seria, per cui confidiamo che saprà rivelarsi un’interlocutrice affidabile (almeno lei!).

Detto ciò, ripeto, ora si tratta di vedere cosa c’è scritto nel documento varato dal Comune; le parole con le quali è stato per sommi capi illustrato, però, offrono lo spunto per fare una primissima, seppur molto relativa, analisi: si parla molto (forse troppo, visti gli insegnamenti della pandemia) di turismo (che pure è una leva importante su cui scommettere) e troppo poco di porto, di quartieri storici e di area industriale, quasi a voler eludere le questioni spinose che sono sul tavolo: il destino delle cisterne, quello delle cubature del Quadrilatero delle Carceri e quello dell’area industriale (dove continuano a prefigurarsi, come nel caso del paventato trasferimento dell’ex Meridbulloni di Castellammare di Stabia, scenari che sembrano decisi unicamente altrove, non di rado in netto contrasto con i propositi manifestati dall’Amministrazione locale).

Sin qui le parole, per quello che contano; staremo a vedere i fatti.

* Claudio Bergamasco
Presidente dell’Associazione politico culturale
“La paranza delle idee”

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