Lettera dal Sud | Egregio Ministro Boccia: lo Statuto dell’Autonomia Siciliana non si tocca

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Enzo Maiorana (Identità Siciliana) al ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia.

Egr. Ministro Boccia,
ho letto del Suo proposito di voler sostituire alcuni articoli dello Statuto di Autonomia Siciliana perché da Lei ritenuti non costituzionali. D’istinto, come hanno fatto tutti i siciliani, ho pensato di reagire ma subito dopo mi ha fatto sorridere. La reazione è dovuta all’Amore che tutti i siciliani abbiamo per lo Statuto che faticosamente ci siamo conquistato, il sorriso perché pur da Ministro non ha ben chiare delle norme.

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Lo Statuto è parte integrante della Costituzione e per di più ha natura “pattizia”, cioè, è il risultato di un patto tra i Siciliani e lo Stato italiano. Nessuno può modificare nulla se non seguendo l’iter parlamentare che dovrebbe essere approvato dai Siciliani con un referendum. E poi come può giudicare incostituzionale una norma prevista dalla Costituzione?

Lei si è accorto dell’articolo 31 dello Statuto solo perché Musumeci, tra l’altro ben sapendo di sbagliare, lo ha invocato per minacciare la chiusura degli hotspot, in realtà solo per fare una cortesia a Salvini per interessi politici.

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Enzo Maiorana
Enzo Maiorana dell’associazione culturale ‘Identità Siciliana’

Caro Boccia, premesso che non lo può fare, anche perché troverebbe l’ostacolo vero di tutti i siciliani, ma davvero pensa che i politici siciliani ed il Presidente della Regione abbiano interesse a realizzare lo Statuto ed il coraggio di gestire l’ordine pubblico previsto dall’art. 31? Non si accorge che sono piccoli uomini bravi solo a realizzare i propri egoismi senza alcun interesse per i Siciliani?

 

Vista la Sua sensibilità verso il rispetto della Costituzione, La informo che questa Sua delicatezza la può concretamente esprimere battendosi per la completa attuazione dello Statuto, disatteso in particolare nei suoi articoli finanziari (36/37/38), il che comporta un danno per i siciliani di 7/9 miliardi di euro l’anno.

Contro questo furto nessun parlamentare siciliano né Presidente di Regione ha mai ritenuto di dover lottare.

Enzo Maiorana
associazione culturale ‘Identità Siciliana’

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