Con il favore delle tenebre il governo trova l’intesa sul dl Scuola. Per il concorso se ne parlerà in autunno

Non sarà il governo che trama con il favore delle tenebre, come ha detto il premier Conte in una delle tante conferenze stampa del periodo di lockdown, però sta di fatto che la maggioranza è stata costretta a convocare l’ennesimo vertice per nottambuli, alle ore 23, per trovare l’intesa sul dl Scuola.

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Una soluzione che salva sia le richieste del Pd-Leu e sia del M5S, che però è costretto a fare un passo indietro sul concorso,  ma che giusto in tempo salva il dl Scuola che rischiava di andare verso un binario morto. L’intesa presentata dal premier Conte ed approvata dalla maggioranza prevede che i concorsi per la stabilizzazione degli insegnanti precari si faranno, ma senza quiz a crocette e soprattutto non nel mese di agosto per evitare rischi legati al coronavirus. Intanto per i 32mila docenti ci saranno contratti a tempo determinato, con le nomine dalle graduatorie d’istituto, che dovranno essere aggiornate. Ora spetterà ai tecnici tradurre dal punto di vista normativo quanto deciso nel vertice.

Soddisfatto il presidente Conte che parla di una soluzione che “permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia”. Ma anche la maggioranza si esprime soddisfazione con il capogruppo di Italia Viva, Davide Faraone che dice: “E’ una buona soluzione quella raggiunta ieri notte, un buon accordo che valorizza la necessità del merito con un concorso che diventa ancora più qualificante perchè non più a crocette ma con un esame scritto vero e proprio”.

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Come detto mastica amaro il M5S che con la capogruppo in Commissione Istruzione al Senato, Bianca Laura Granato, ammette che “lo slittamento delle prove in autunno non era nei nostri programmi, ma la modifica della tipologia di prova scritta richiede tempi organizzativi e modalità differenti”. Ciononostante dal M5S ribadiscono che “il vertice di questa notte sulla scuola è stato proficuo”.

Accordo a parte resta però il problema di riunirsi ad orari degni del miglior Marzullo che in più occasioni l’Associazione Stampa Parlamentare ha stigmatizzato con forza, visto che fissare le riunioni così tardi lede il diritto di cronaca e di informazione visto che non tutte le testate sono organizzate per coprire gli eventi in orari per nottambuli.

E dall’altro questo potrebbe sembrare un controsenso per un governo che ha fatto della comunicazione, specie quella social che per antonomasia è diretta e immediata, la sua ragione essenziale. Ma la verità è che fissare le riunioni così tardi evita di dare risalto a divisioni, polemiche e spaccature e invece consente, una volta arrivata la mattina, di imporre meglio la propria versione e verità.

Ecco quindi spiegato il perché questo Esecutivo, che manca di una visione politica e di una progettualità, preferisce ricorrere al sistema delle riunioni notturne. E così anche per la delicata pratica del dl Scuola si ricorre a questo escamotage, evitando in questo modo di dare risalto a divisioni e contrasti che, invece, sono tanti e profondi.

Dl Scuola, Marcucci: «Non serve un concorso con prove ‘a crocette’»

Lucia Azzolina e il dl ScuolaAlla riunione si era giunti agguerriti. Questione del contendere il concorso che la ministra Azzolina e il M5S volevano con forza, mentre Pd e Leu favorevoli a una soluzione che premiasse chi da tempo insegna ma senza aver finora conseguito stabilità.

Dal Senato il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci aveva spiegato che «il M5S ha provato a distorcere la nostra posizione. Il Pd non è a favore di una sanatoria, chiediamo semplicemente a tutti senso di responsabilità, a partire dalla ministra Azzolina». E «l’obiettivo primario è garantire un ordinato avvio dell’anno scolastico. Per questo non serve un concorso con prove ‘a crocette’ da fare ad agosto, ma basta ricorrere al patrimonio del precariato. Il concorso possiamo farlo a conferma alla fine del prossimo anno scolastico».

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Bianca Laura Granato
Bianca Laura Granato (M5S)

Chiamato in causa il M5S con la senatrice Bianca Laura Granato ribadiva che «restiamo dell’idea che sia possibile svolgere le prove concorsuali in estate, e che ogni eventuale differimento della prova debba discendere esclusivamente da necessità di sicurezza e comunque senza intaccare in alcun modo il principio meritocratico che è la base di ogni forma di concorso». Quindi nessun passo indietro, e dritti spediti verso il concorso, tranne che non ci siano questioni sanitarie.

Le posizioni, quindi, erano cristallizzate e il week end non era servito a smussare le posizioni. Da qui la decisione del vertice con il premier Conte per trovare una soluzione giusto in tempo per le votazioni degli emendamenti in Commissione Istruzione al Senato, che iniziano oggi, e la riunione dei capigruppo a Palazzo Madama di domani a cui spetterà decidere quando il provvedimento arriverà in Aula. Con il rischio che il dl Scuola scada visto che l’approvazione definitiva deve avvenire entro il 7 giugno, e dopo il Senato il dl dovrà passare alla Camera.

Dl Scuola, possibile il rinvio del concorso alla fine dell’anno scolastico, nel 2021

Per questo più giorni passavano, e sono trascorse settimane, e più si faceva concreto il rischio del fallimento in particolare per il M5S che di questo dl Scuola ne ha fatto una questione politica, a cui in queste ore va legandosi anche la vicenda di Autostrade per l’Italia che, come FCA, è intenzionata a chiedere gli aiuti statali.

Tensioni che rischiano di logorare la maggioranza, che ormai sembra trovare più occasioni di divisione anziché di unità. E se a questo si unisce la mancanza di un progetto politico e di una visione comune il pericolo di un’implosione del governo da un momento all’altro è dietro l’angolo.

Dl Scuola a parte la settimana che si apre presenta altre spine per il governo. Sul fronte interno il dl Rilancio che inizia alla Camera il suo percorso con già un notevole carico di ipotesi di emendamenti e con il timore che alla fine si risolva in un buco nell’acqua come per gli altri decreti. Un’eventualità che il governo deve assolutamente scongiurare, pena l’essere spazzato dalla contestazione sociale. Intanto, arriverà in Aula alla Camera il dl Liquidità imprese, che è appunto tra quei decreti che alla lunga si sono rivelati inefficaci.

Von Der Leyen - Unione Europea Mes
Ursula Von Der Leyen

Sul fronte esterno, quello europeo, questa è la settimana del Recovery Fund. Infatti, mercoledì 27 dovrebbe arrivare la proposta della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I Paesi frugali (Danimarca, Svezia, Olanda e Austria) insistono affinchè siano prestiti e non risorse date a fondo perduto. Rimane sul campo la proposta francotedesca di 500 miliardi a fondo perduto. Non sarà facile trovare un punto d’incontro anche perché l’Italia continua a ritenere necessari dai 1000 ai 1500 miliardi di risorse.

Una doppia partita per governo e maggioranza senza sottovalutare la portata dello scandalo delle intercettazioni sul caso Palamara che si intreccia anche con la vicenda Open Arms, che terrà banco martedì alla Giunta per le Elezioni e le immunità del Senato dove sarà giudicato l’operato dell’allora ministro degli Interni Salvini.

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