Devastazione dell’ospedale Pellegrini di Napoli dopo la morte di Ugo Russo: eseguite 9 misure cautelari

Dopo la morte del 15enne Ugo Russo, il primo marzo, devastarono il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini. Questa mattina la Polizia di Stato, su delega della Dda di Napoli e della Procura per i minorenni di Napoli, ha eseguito due ordinanze di misura cautelare emesse dal gip del tribunale di Napoli e dal gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Destinatarie delle misura carceraria 7 persone (una è irreperibile) mentre per due minorenni è stata disposta la permanenza in casa. Sono accusati, a vario titolo, di devastazione e saccheggio, interruzione di un servizio di pubblica necessità, violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, tutti aggravati dal metodo mafioso. I genitori sono estranei alla vicenda

Ugo Russo morì nella notte tra il 29 febbraio e il primo marzo. Secondo quanto ricostruito fino a ora, era insieme a un amico su di uno scooter quando incrociarono l’auto di un carabiniere. Russo si avvicinò all’automobile del militare puntanto un arma nell’abitacolo per compiere una rapina. Il carabiniere in seguito, raccontò di essersi qualificato e di aver sparato per difendersi solo dopo aver sentito il ragazzo che scarrellava l’arma.

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Secondo il racconto dell’amico di Ugo Russo però il militare non si è mai qualificato e ha finto di sfilarsi l’orologio per poi esplodere due colpi, uno a distanza ravvicinata e l’altro alla testa mentre il 15enne provava a fuggire. L’ospedale Pellegrini fu danneggiato da alcune persone che giunsero in ospedale mentre i medici stavano tentando di rianimare il ragazzo.

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