La premier: «Non strumentalizzate eroi per tornaconto personale»
«Non vi fate fregare, andate a votare guardando il contenuto della riforma. Vi diranno che se vince il no ci saranno conseguenze sul governo. Il governo rimane in carica fino alla fine della legislatura». Non usa mezzi termini la presidente del Consiglio e leader di Fdi Giorgia Meloni a Padova durante il comizio a sostegno del leghista Alberto Stefani, candidato del centrodestra presidente del Veneto, parlando del referendum sulla riforma della Giustizia. «La domanda che dovete farvi oggi è: la giustizia funziona? Se ritenete che funzioni votate no, ma se pensate che possa migliorare dovete andare a votare per la giustizia, per voi stessi», ha aggiunto.
Nel suo intervento è arrivato anche «un ringraziamento al ministro della Giustizia, Carlo Nordio» «che siamo fieri di avere nella nostra squadra: dopo decenni di tentativi falliti noi siamo riusciti ad approvare una riforma che può cambiare le cose».
Meloni ha riepilogato i cardini della riforma: «prevede la separazione delle carriere tra giudice pm che significa rafforzare la terzietà del giudice e quindi significa un processo più giusto. L’istituzione dell’alta corte disciplinare significa che quando un magistrato sbaglia ci sarà finalmente un organo terzo a giudicarlo. Il sorteggio dei membri del CSM significa liberare i magistrati dal peso delle correnti politicizzate, restituire centralità al merito invece che alle appartenenze politiche come è stato troppo lungo».
La responsabilità delle toghe
La presidente del Consiglio ha insistito sulle responsabilità delle toghe: «Penso che non sia accettabile che un magistrato non solo non paga per gli errori che ha commesso, ma in molti casi viene addirittura premiato magari perché a giudicarlo e a decidere sul suo futuro sono gli stessi ai quali quel magistrato ha dato il proprio voto per il Csm o semplicemente perché stanno nella stessa corrente. Penso che questo non sia un sistema che garantisce la Giustizia. Tutti ricordiamo cosa è accaduto anni fa con uno dei casi più famosi di malagiustizia: tutti i magistrati che hanno inquisito e condannato Enzo Tortora un innocente hanno fatto carriera, tutti tranne uno, il giudice che lo aveva assolto».
«Non strumentalizzate gli eroi di questa Nazione»
Meloni ha rivolto accuse alle opposizioni che non sanno più «cosa inventarsi per avvelenare i pozzi. Talmente non hanno argomenti che si sono dovuti inventare le finte dichiarazioni di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. A chi anche, legittimamente, si oppone alla riforma» della giustizia «dico ‘fate la vostra battaglia’, fatelo a viso aperto, fatela senza sconti. Ma non strumentalizzate gli eroi di questa Nazione, non strumentalizzateli per tornaconto personale: a loro cospetto noi dobbiamo solo inchinarci».




