L’ex sindaco chiede un cambio di rotta nei rapporti con il Pd
L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino conferma le dimissioni da vicepresidente del Movimento 5 Stelle, carica ormai in scadenza insieme a quella del presidente Giuseppe Conte. Nessun ripensamento, dunque, per la dirigente pentastellata, che dopo i risultati elettorali in Toscana aveva sollecitato un cambio di rotta nei rapporti tra il Movimento e il Partito Democratico.
La decisione, nell’aria da giorni, sarebbe stata ribadita durante il Consiglio nazionale del M5s, riunito in streaming. Le prime avvisaglie di un possibile passo indietro erano emerse già martedì, durante la riunione congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento.
Le critiche di Toninelli: «Un Movimento svuotato»
A commentare la scelta di Appendino è intervenuto l’ex presidente del collegio dei probiviri del M5s ed ex ministro, Danilo Toninelli, che ha espresso un giudizio severo sullo stato attuale del Movimento: «Le dimissioni di Chiara Appendino non cambiano il destino di un Movimento 5 Stelle ormai snaturato e politicamente finito, ma hanno almeno il merito di rompere il silenzio».
Secondo Toninelli, il vero problema risiederebbe nella trasformazione avvenuta sotto la guida di Giuseppe Conte: «Il Movimento è stato svuotato quando Giuseppe Conte, con l’operazione Nova, ha cancellato Beppe Grillo dallo statuto e lo ha spostato stabilmente nel campo del centrosinistra, trasformandolo in un partito come tutti gli altri».
L’ex ministro ha aggiunto: «Il gesto di Appendino arriva tardi, ma conferma che qualcosa dentro il M5s si è rotto e che molti non si riconoscono più nel progetto personale di Conte. Ora bisogna dirlo con chiarezza: questa creatura non è più il Movimento 5 Stelle. L’unica scelta onesta è restituire il simbolo e la storia al suo fondatore Beppe Grillo, perché solo lui può decidere se dargli una fine dignitosa».




