Meloni: Cgil proclama sciopero sulla legge di bilancio che non esiste
La legge di bilancio approderà in Consiglio dei ministri martedì 14 ottobre, il giorno prima della scadenza per l’invio a Bruxelles del Documento di programmazione di bilancio. «Se avessi tempo fino a Natale me lo prenderei, ma siccome c’è una regola che entro il 15 di questo mese devo mandare le tabelle a Bruxelles, entro il 15 le manderemo alla Ue», argomenta il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La manovra parte da 16 miliardi, le risorse sono limitate vista l’incertezza del quadro geopolitico, che ha spinto il governo a confermare l’approccio prudente alla gestione dei conti pubblici. Il punto centrale della prossima legge di bilancio è il taglio dell’Irpef per il ceto medio, con l’aliquota ridotta dal 35% al 33%, per un ammontare complessivo di circa 440 euro in più in busta paga all’anno. Si va inoltre verso una nuova edizione della rottamazione ma in versione «selettiva» lunga 9 anni spalmata su 108 rate per una platea di contribuenti più ridotta. Previsto anche un incremento graduale delle spese per la difesa.
Finanziamento della manovra e misure sociali
Per finanziare la legge di bilancio verrà probabilmente chiesto un nuovo contributo alle banche, stime parlano di una cifra che si aggira tra 2,5 e 3 miliardi. Tra le misure allo studio anche alcuni interventi su previdenza e welfare. Dovrebbero trovare spazio un bonus per i libri scolastici per famiglie con Isee contenuto.
Proroghe fiscali e ipotesi sulle pensioni
Si va inoltre verso la proroga delle detrazioni del 50% in modo selettivo sulla prima casa. Si studia inoltre la possibilità di una detassazione sui rinnovi contrattuali, ma la strada sarebbe in salita. Sulle pensioni ci sarebbero diverse ipotesi al vaglio al momento, tra cui quella di stoppare l’aumento solo per coloro che hanno già compiuto 64 anni, con un intervento da circa 1,5 miliardi. Ma il nodo restano le risorse realmente a disposizione. Il governo lavora anche per interventi destinati al Servizio sanitario nazionale, il ministero della Salute confiderebbe in oltre 2 miliardi in più da destinare a nuove assunzioni e smaltimento delle liste di attesa.
Con la Cgil è ancora scontro
Intanto il governo ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi. Le sigle sono andate in ordine sparso nel giudizio sul testo. «Non abbiamo ottenuto nessuna risposta sulle proposte che abbiamo portato, quel poco che ci è stato illustrato porta a sbattere il Paese, non lo fa crescere, non ci sono investimenti, non si affrontano i nodi di fondo», commenta il segretario della Cgil Maurizio Landini. La Cgil ha proclamato lo sciopero sulla legge di bilancio «quando non abbiamo neanche scritto la manovra…», la replica della premier Giorgia Meloni, che torna ad attaccare il sindacato guidato da Landini che «ha bloccato il Paese» e provocato «danni ai lavoratori».
La segretaria della Cisl Daniela Fumarola invece riferisce che: «Giorgetti ha confermato che si sta lavorando sulla riduzione dell’aliquota Irpef dal 35 al 33% fino ai 50 mila euro». La Cisl chiede che «il taglio sia fino ai redditi di 60 mila euro», Fumarola specifica che il titolare del Mef «ha risposto che ci possono essere dei margini perché si superi la soglia dei 50 mila euro».
Un’ipotesi, quella di arrivare poco sopra la soglia dei 50 mila, confermata anche dal segretario Ugl Francesco Paolo Capone. Mentre il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri sottolinea: «Chiediamo la detassazione degli aumenti contrattuali, un intervento strutturale per aumentare i salari. Detassare le tredicesime è una risposta spot che vale per comprare, forse, qualche panettone».
Le prossime tappe
I leader del centrodestra torneranno ad incontrarsi lunedì per stringere sulle misure da inserire in manovra e su quali rimandare agli emendamenti in Commissione o ad un secondo momento. Sempre lunedì l’esecutivo dovrebbe incontrare anche le associazioni datoriali, tra cui l’Abi, con la quale discutere del possibile nuovo contributo da parte delle banche.