Sequestrate 370 tonnellate di rifiuti diretti in Turchia: un arresto | VIDEO

Il materiale era destinato allo smaltimento illecito in un’acciaieria

Rifiuti destinati illegalmente alla Turchia bloccati da un’indagine dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli. Nel corso di un’ispezione finalizzata ad accertare la regolarità delle spedizioni transfrontaliere, hanno sottoposto a controllo un carico di rottami ferrosi, prodotti da una società di Caivano (Na), destinati a un’acciaieria turca come materiale per la fusione in altoforno, che dovevano arrivare via mare.

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I militari dell’Arma, con il supporto di personale dell’Arpa Campania, hanno accertato che i rottami, frammisti a rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi (filtri olio, parti di batterie esauste, legno, gomma, poliuretano, schede elettroniche, parti meccaniche di veicoli non bonificati, parti di biciclette, elementi combusti, elementi metallici ossidati, pneumatici, telai di biciclette, imballaggi metallici contenenti residui di oli e grasso, cavi elettrici), erano accompagnati da falsa documentazione attestante inesistenti attività di trattamento e recupero. In realtà, il materiale era destinato per lo smaltimento illecito in uno stabilimento di Izmir (Turchia) dichiarato come «materia prima seconda», oggetto di una preliminare attività di trattamento.

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I controlli nell’impianto

Il controllo è stato esteso anche presso l’impianto aziendale per accertare proprio la regolarità delle operazioni di recupero. Le verifiche in situ davano conferma all’ipotesi investigativa, tanto che i carabinieri del reparto speciale dell’Arma procedevano al sequestro di ulteriori 250 tonnellate di rifiuti speciali, anch’essi destinati all’acciaieria turca e qualificati falsamente, anche quest’ultimi, come materia prima secondaria.

Al termine delle attività, protrattesi sino a tarda sera, i militari del Noe di Napoli hanno arrestato il legale rappresentante della società, un uomo di 32 anni di San Giuseppe Vesuviano (Na), per spedizione illegale di rifiuti. Contestualmente, venivano sequestrati i 4 automezzi utilizzati per il trasporto delle circa 120 tonnellate di rifiuti.

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Si tratta del primo arresto per il nuovo delitto di spedizione illegale di rifiuti, ai sensi degli artt. 259 e 259 bis del D.Lgs. n. 152/2006, così come modificato dal D.L. 116/2025 del 08.08.2025, che ha introdotto specifici aggravamenti di pena per talune ipotesi di reato previste dal Testo Unico Ambientale. Il gip di Napoli Nord ha convalidato l’arresto, ma l’indagato, non essendo gravato da precedenti penali specifici, veniva è in libertà.

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