L’ex presidente della Provincia non torna libero per altra inchiesta
Il Tribunale di Vallo della Lucania, dove nei giorni scorsi si è aperto il processo, ha disposto la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per l’ex sindaco di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, nell’ambito del procedimento su presunti appalti pilotati nella città dei templi. Alfieri però non torna in libertà perché è ai domiciliari nell’ambito di un’altra inchiesta, quella della Dda di Salerno che ipotizza a vario titolo nei confronti degli indagati lo scambio elettorale politico mafioso.
Stessa decisione anche per Vittorio De Rosa, proprietario della Dervit, per il quale è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora, in sostituzione dei quella degli arresti domiciliari. Mentre per Andrea Campanile, che faceva parte dello staff dell’allora sindaco Alfieri, i giudici vallesi hanno disposto la sostituzione del divieto di dimora con quella dell’obbligo di firma. La prossima udienza, davanti al collegio presieduto dal presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, è in programma il 9 ottobre prossimo.