Studente si impicca a 14 anni: la Procura apre inchiesta per istigazione al suicidio

La mamma: «Era perseguitato. La scuola sapeva e non ha fatto nulla»

La Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio in merito alla morte di Paolo Mandico, studente di 14 anni impiccatosi giovedì scorso a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. I carabinieri di Formia stanno raccogliendo e rileggendo le denunce presentate tre anni fa dai genitori di Paolo per il bullismo di cui era vittima, ha riferito Latina Oggi.

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Chiediamo che «nostro figlio non finisca nel dimenticatoio e che venga fuori la verità. Che qualcuno ci spieghi cosa è successo e abbia il coraggio di denunciare», afferma, in un’intervista a ‘la Repubblica’, Simonetta La Marra, mamma del 14enne. «Nostro figlio è stato un perseguitato, abbiamo sempre denunciato tutto alla scuola – sostiene la donna al quotidiano – Ma siamo rimasti inascoltati. Era un bravo studente, ma ultimamente diceva che la scuola non gli piaceva più».

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La mamma sottolinea che suo figlio «amava portare i suoi capelli biondi molto lunghi. Dopo i primi quattro giorni di scuola superiore hanno cominciato a chiamarlo ‘Paoletta’, ‘femminuccia’, ‘Nino D’Angelo’. Lo aspettavano in bagno, prima era uno, poi sono diventati di più. Ci siamo rivolti subito alla scuola, ci hanno assicurato che l’avrebbero aiutato. Ma tutto è finito solo dopo che Paolo ha deciso di tagliarsi tutti i capelli». Il figlio, racconta la mamma, «era diverso dagli altri per questo è rimasto solo. Amava la musica, andare a pescare con il padre, cucinare, aiutava in casa. Anche per questo veniva bullizzato. L’ultima sera prima della tragedia ha preparato il pane e i biscotti. Prendeva sempre le difese dei più deboli e per questo lo chiamavano spione».

Il sequestro e le ispezioni

Gli inquirenti hanno disposto il sequestro dei telefoni cellulari del ragazzo e di alcuni coetanei e hanno ascoltato la dirigente scolastica dell’istituto tecnico informatico Pacinotti di Fondi che frequentava. Il fratello di Paolo ha scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e alla premier Giorgia Meloni in cui ha elencato tutte le «persecuzioni dei bulli», ha riferito il Messaggero. Valditara ha espresso grande dolore e vicinanza alla famiglia del quindicenne e il ministero ha disposto ispezioni al Pacinotti e negli istituti che il ragazzo ha frequentato alle scuole medie, compresa quella di Santi Cosma che avrebbe lasciato proprio per il bullismo.

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