Operai precipitano da un cestello a Pompei: la Procura apre un fascicolo

Entrambi indossavano casco e imbragatura

Un incidente simile nelle modalità, ma fortunatamente dalle conseguenze meno gravi rispetto a quello che l’altro giorno ha provocato a Napoli tre morti caduti dal cestello di un carrello elevatore: stavolta si è verificato a Pompei, dove due operai sono rimasti feriti in modo molto grave dopo essere precipitati da un’altezza di oltre dieci metri mentre lavoravano ad un impianto telefonico.

Sul nuovo incidente, avvenuto ieri mattina, indaga la procura di Torre Annunziata. Secondo una prima ricostruzione la possibile causa sarebbe stata il cedimento del braccio idraulico che sosteneva il cestello su cui si trovavano i due operai.

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Questi, dipendenti di una ditta che opera nel settore delle telecomunicazioni, stavano lavorando a circa 12-15 metri di altezza a un impianto telefonico, nei pressi della stazione ferroviaria. Uno dei due sarebbe finito sui binari. Ad entrambi – un uomo di 35 anni e uno di 43, il primo di Pozzuoli e l’altro di Caivano – sono state riscontrare gravi lesioni: sono stati dapprima portati all’ospedale del Mare di Napoli e poi trasferiti, uno all’ospedale Cardarelli, l’altro a quello di Castellammare di Stabia. Entrambi sono in prognosi riservata.

Le indagini della procura diretta da Nunzio Fragliasso mirano in primis a ricostruire la dinamica dell’accaduto e poi a verificare, soprattutto, il rispetto delle normative di sicurezza, la corretta installazione del macchinario e la sua efficienza. Secondo quanto si è appreso, tuttavia, entrambi indossavano casco e imbragatura.

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Le reazioni

Sul nuovo incidente interviene il prefetto di Napoli, Michele di Bari , che si è recato a Pompei: «Il lavoro è sacro ma deve essere fatto nella massima sicurezza», ha detto, aggiungendo che i controlli «sono stati intensificati con una lista di priorità di interventi già stilata».

Nel mirino dei sindacati restano comunque proprio le norme sulla sicurezza che, specie in estate, verrebbero da più parti disattese. «Non possiamo non sottolineare, ancora una volta, come la prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro deve essere una priorità non vincolata al profitto e al risparmio per le aziende», afferma la Cgil Napoli e Campania. «Siamo in estate, periodo in cui i cantieri improvvisati, eludendo ogni regola, la fanno da padrona. Abbiamo le leggi, basterebbe applicarle per mettere tutti in sicurezza», aggiunge Melicia Comberiati, segretaria generale della Cisl di Napoli. Per Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli, «non può essere una casualità, si continua a sottovalutare la sicurezza sui posti di lavoro per la fretta ed il profitto».

Le attività non gestite con appalti Rfi

«Non sono attività gestite con appalti Rfi», quelle in corso a Pompei e durante le quali due operai sono rimasti gravemente feriti, precipitando da oltre dieci metri di altezza. Lo precisa la stessa Rfi. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, le antenne oggetto di manutenzione appartengono ad una società, che ha commissionato i lavori ad un’altra ditta. Ma non si tratta di attività gestite con appalti Rfi.

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