Distratto dallo smartphone, il mezzo tamponò un tir
La colpa dell’incidente mortale che lo scorso 19 maggio lungo l’autostrada Pedemontana a Lomazzo, nel Comasco, costò la vita a Domenica «Nika» Russo, 43 anni, maestra elementare, sarebbe da attribuire all’autista del pullman sul quale l’insegnante viaggiava con i suoi trenta piccoli alunni delle scuole primarie Pascoli di Cazzago Brabbia, in provincia di Varese. La Procura della Repubblica di Como, che ha chiesto e ottenuto l’arresto del conducente, ne è convinta.
Il ruolo dell’autista
Francesco Pagano, 60 anni di Somma Lombardo, al volante di un pullman della «Autoservizi Beltramini e Gianoli» di Golasecca, nel Varesotto, secondo l’accusa, si fece distrarre dallo smartphone, finendo così per tamponare il camion che lo precedeva senza azzardare il benché minimo tentativo di frenata o sterzata. Le immagini dell’incidente mostrano infatti il pullman che, poco prima di una galleria, va dritto addosso al tir che viaggiava a una velocità più moderata ma non era fermo. Erano di ritorno da una gita a Grandate, nel Comasco, dove avevano visitato il museo del cavallo giocattolo.
Nika, originaria di Napoli, madre di una ragazzina, da non molto abitava con anche il nuovo compagno a Sesto Calende, dove è stato celebrato il funerale con una folla commossa. Pagano è da ieri agli arresti domiciliari, esito della prima fase di una indagine che la polizia stradale avviò subito dopo la tragedia, insospettita dal fatto che alla richiesta di comunicare il pin del suo telefono, l’autista avesse cercato, almeno inizialmente, di prendere tempo.
Le indagini e i sospetti confermati
Nei due mesi successivi le indagini hanno consentito di confermare i sospetti: tra le tante immagini passate al setaccio – tutte riprese dai sistemi di videosorveglianza collocati lungo la Pedemontana – ce ne sarebbe una che immortala il conducente del pullman nell’atto di consultare il telefono poco prima dell’incidente, la cui dinamica, d’altra parte, non lascia spazio a troppe interpretazioni.
L’attimo dell’impatto tra il bus turistico dei bambini di Cazzago e il camion che lo precede – il più classico dei tamponamenti – è immortalato per intero in un filmato ripreso dalle medesime telecamere autostradali; lo scontro è diretto e violentissimo, senza il minimo cenno di frenata, con una dinamica che suggerisce due ipotesi: il malore dell’autista, che perde i sensi ed è incapace di reagire, oppure il classico e fatale «attimo di distrazione».
La conferma dalle prove
A escludere l’ipotesi del malore fu lo stesso Pagano, che mentre la maestra si spegneva sotto gli occhi dei suoi alunni nonostante i tentativi di rianimarla messi in atto dai soccorritori, si presentò ai poliziotti sulle proprie gambe. Il telefono finì sotto sequestro, affidato a un consulente tecnico della Procura di Como (titolare del fascicolo è lo stesso procuratore Massimo Astori, affiancato dal sostituto Simone Pizzotti).
Dopo circa un mese il consulente concluse che i tempi di attivazione e utilizzo dello smartphone sono compatibili con il momento dell’impatto, che risale alle 16.25 di lunedì 19 maggio, mentre la scolaresca rientrava nel Varesotto dalla gita. Di sicuro il bilancio dell’incidente avrebbe potuto rivelarsi anche più grave. Oltre a Domenica Russo, diversi bambini rimasero feriti, alcuni dei quali con prognosi fino a 45 giorni. Nika ebbe la sfortuna di sedere sul sedile anteriore del pullman, accanto all’autista. L’impatto con il camion non le lasciò scampo.