«Tranquillità»: una giornata all’Oasi Park con i ragazzi di Autismo Sociale

C’è una parola che Gerardo Morcone, proprietario dell’Oasi Park di San Prisco, ripete più volte mentre racconta la giornata vissuta con i ragazzi dell’associazione Autismo Sociale. Una parola semplice, ma carica di significato. Si intuisce già dal tono con cui la pronuncia e dai ricordi che condivide durante l’intervista rilasciata a IlSud24. Quella parola è tranquillità.

Ieri, 17 luglio, all’Oasi Park, a San Prisco, località Vignarella, Gerardo ha deciso di tenere aperto anche quando avrebbe potuto riposare. «Oggi dovevo essere chiuso,» racconta. «Ma stare con loro mi fa stare bene. Ogni ragazzo, come Giovanni, Alessandro, Nando, ti trasmette qualcosa. Non è una frase retorica, è proprio così».

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Con l’associazione un legame nato nel tempo

Il legame tra Oasi Park e Autismo Sociale non nasce per caso. È iniziato circa cinque anni fa, quando Teresa Montella, vicepresidente dell’associazione, ha contattato Gerardo per capire se fosse possibile organizzare un’esperienza diversa per i ragazzi: un’escursione in quad.

«Mi chiese se fosse troppo rischioso» racconta. «Le dissi di venire, di fidarsi. Con i ragazzi bisogna solo stare attenti, capire di cosa hanno bisogno. Ma la natura fa il resto. Il vento in faccia, il verde attorno, il silenzio dei monti, li rilassa, li fa sorridere. E allora capisci che funziona».

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Da quel giorno, l’iniziativa si è ripetuta più volte. Non solo con le escursioni: la piscina, il pranzo insieme, i giochi. Un’esperienza che coinvolge tutti, anche i figli di Gerardo, che lo affiancano e si affezionano ai ragazzi, imparando a conoscerli uno per uno.

Come si è svolta la giornata

Anche l’incontro di ieri ha seguito questo spirito. Prima un giro in quad, accompagnati da Gerardo e da suo figlio. Poi il tempo per il bagno in piscina, il pranzo all’aperto, i momenti di svago e di chiacchiere. Tutto pensato con premura.

«C’è chi ha voluto salire sul quad, chi ha preferito stare in acqua, chi chiedeva di mangiare o voleva solo godersi la natura. Tutto si è svolto con quella spontaneità che disarma. E io lì, felice di esserci.»

«Non è tanto per loro. È per noi»

Gerardo è grato a questi ragazzi. Dice che gli hanno insegnato a rimettere in ordine le priorità. «Ci arrabbiamo per sciocchezze, per cose di poco conto. Loro, con tutte le difficoltà che affrontano, ti trasmettono tranquillità. Ti fanno bene all’anima».

Per questo, il suo invito è rivolto a chiunque abbia un luogo da condividere: «L’inclusione è un valore che ci rende persone migliori. Vedere l’altro sorridere e stare bene, non ha prezzo.»

Oasi Park, un luogo che accoglie

Situato ai piedi dei monti Tifatini, Oasi Park è molto più di una location. È un parco naturale attrezzato, con ampi spazi all’aperto, un ristorante con cucina tipica campana, una pizzeria, una zona piscina e un’area escursioni. Un posto pensato per offrire relax e buona cucina, ma che grazie a iniziative come questa diventa anche spazio di relazione, di crescita, di umanità. Di inclusione.

E quella tranquillità nell’animo che Gerardo descrive – e che i ragazzi gli hanno regalato – resta addosso. A chi c’era. A chi ascolta. A chi ha la fortuna di incrociare, anche solo per un giorno, storie come questa.

In una società davvero inclusiva, giornate come questa non farebbero notizia. Sarebbero semplicemente parte del vivere comune, del rispetto, dell’inclusione.
Ma dato che il mondo dell’autismo è ancora troppo spesso dimenticato, sminuito, trascurato, c’è bisogno di raccontarle. Perché farle conoscere è un modo per cambiare le cose.

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