L’ipotesi è che ci fosse stata una lite tra i due
Assunta Carbone, detta Susy, 54 anni, è stata ammazzata in casa propria, al secondo piano di una piccola palazzina di tre, in una zona residenziale vicino al centro storico di Rivalta, piccolo centro industriale a una quindicina di chilometri da Torino, poco oltre i ventimila abitanti. A uccidere – è l’ipotesi investigativa – sarebbe stato il convivente, Alessandro Raneri, 55 anni, che poi si è suicidato.
Su di lei ci sono ferite mortali inferte su diverse parti del corpo da un’arma da taglio, e i carabinieri, con la magistrata Elisa Pazè della Procura di Torino, stanno ancora cercando l’arma, molto probabilmente qualcosa che era presente nell’abitazione. L’ipotesi è che ci fosse stata una lite tra i due, ma al momento non si conoscono le ragioni del femminicidio. La donna lavorava come ambulante, l’uomo come elettricista ed erano una coppia da sette anni, da cinque conviventi. Lei era madre di un giovane di 27 anni, lui di una ragazzina adolescente, nessuno dei due parte del loro attuale nucleo familiare.
Il rinvenimento di Susy Carbone
La scoperta del cadavere di Susy è avvenuta ieri mattina, dopo che il corpo di lui era stato recuperato dai vigili del fuoco della vicina Grugliasco nel Lago Grande di Avigliana, sempre nel Torinese, a nemmeno venti chilometri di distanza, verso l’imbocco della Val di Susa. Era stato visto da alcuni testimoni tuffarsi in quelle acque non balneabili e pericolose e mai riemergere. Scattato così l’allarme e il cadavere, ormai dopo l’annegamento, era stato riportato a riva con un elicottero e una squadra di sommozzatori. Il tentativo di rianimarlo era stato vano. L’ipotesi immediata dei carabinieri era stata quella di un gesto volontario.
I militari allora avevano avvisato il fratello dell’uomo, che era corso per avvisare Susy, insieme a un’amica di lei, Rosa. Susy però non rispondeva al citofono, non c’era verso. È allora che il fratello di lui ha utilizzato il doppione della chiavi e ha girato tutto l’alloggio. Alla fine è andato al piano superiore dei due e si è trovato davanti al cadavere della donna. Immediata la chiamata ai carabinieri.
Amici e conoscenti in stato di choc
«Non capisco la ragione, non litigavano, lui era una persona molto tranquilla, pacifico, lei era sempre solare – dice a sera con gli occhi rossi di pianto Rosa, l’amica di lei – nulla faceva pensare a una situazione simile. Certo, lui era stato in cura per la depressione, da quando aveva perso il lavoro nel 2020 e non riusciva a trovare nient’altro da fare. Anche lui però, prima di allora, era sempre stata una persona allegra, solare. Poi aveva avuto un lungo periodo difficile, aveva anche smesso di curarsi, ma adesso aveva ripreso, su insistenza di Susy. Aveva anche trovato un lavoro da poco: era stato assunto in una ditta di allarmi e lavorava anche in altre province, viaggiava un po’».
«Questa tragedia colpisce l’intera comunità – dice il sindaco di Rivalta, Sergio Muro -. Questa famiglia l’aveva già passata col fratello di lei, Pietro, consigliere comunale finito sulla sedia a rotelle dopo un incidente e morto poi lo scorso anno di morte naturale». Mentre per gli investigatori è il momento dei riscontri, per familiari amici è quello delle domande senza risposta sufficiente a giustificare la morte.