Situazione ereditata dalla gestione precedente
I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in As, che gestiscono gli stabilimenti ex Ilva, hanno annunciato l’aggiornamento delle tempistiche del Piano di Ripartenza a causa di «criticità tecniche impreviste», emerse solo dopo l’avvio delle operazioni. In particolare, il blocco dell’Altoforno 2 – hanno evidenziato in una nota – ha inciso in modo decisivo sul cronoprogramma.
L’impianto, fermo ma carico di ghisa al momento del subentro della gestione straordinaria (febbraio 2024), è stato svuotato tra dicembre 2024 e marzo 2025 con operazioni complesse e svolte in sicurezza.
«Solo al termine delle operazioni preliminari – fanno notare i commissari – è stato possibile rilevare i gravi danni impiantistici, la cui genesi è certamente antecedente al subentro dell’Amministrazione straordinaria, avvenuto nel febbraio 2024. In considerazione della situazione emersa, e a tutela della sicurezza di impianti e lavoratori, si è deciso di non procedere alla riaccensione dell’Afo2, predisponendo contestualmente l’acquisto urgente dei materiali necessari al ripristino, compatibilmente con i tempi tecnici di approvvigionamento».
A complicare ulteriormente la situazione, a maggio 2025 è sopraggiunta una nuova criticità che ha costretto alla fermata anche dell’Altoforno 1, «la cui durata non è ancora definibile».
Queste condizioni impiantistiche «hanno avuto – viene spiegato – un impatto diretto sulle tempistiche operative previste, pur restando confermato l’obiettivo di garantire la sicurezza, la conformità normativa e la piena tutela dei lavoratori. I commissari straordinari – conclude la nota – continueranno a operare in modo responsabile, assicurando la piena collaborazione con le istituzioni e con tutti i soggetti coinvolti nel percorso di rilancio del sito industriale»