A causa di sospetti sulla presenza di rifiuti pericolosi interrati
Le autorità hanno posto sotto sequestro due aree verdi ad Acerra, il Parco Lenza Schiavone e il Parco della Forcina, a causa di sospetti sulla presenza di rifiuti pericolosi interrati. Il Parco Lenza Schiavone, presentato come un’oasi naturalistica dall’amministrazione comunale, è stato sequestrato dai carabinieri. Il circolo locale di Fratelli d’Italia ha espresso critiche, sottolineando che il parco è stato realizzato su un ex sito di stoccaggio appartenuto alla famiglia Pellini.
In una nota, il partito ha dichiarato: «La cosiddetta ‘oasi naturalistica’ presentata in pompa magna da questa amministrazione, costruita su un ex sito di stoccaggio appartenuto alla famiglia Pellini, è già arrivata al tramonto».
Anche il Parco della Forcina è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Nola il 29 febbraio 2025, pochi giorni prima della prevista inaugurazione. Il parco era stato realizzato su un’ex piattaforma di stoccaggio dell’immondizia confiscata ai fratelli Pellini. Secondo le indagini, nel sottosuolo potrebbero essere ancora presenti rifiuti pericolosi, tra cui cromo, berillio, PCB, idrocarburi e antimonio. L’ambientalista Alessandro Cannavacciuolo ha monitorato i lavori con l’ausilio di droni, raccogliendo materiale probante che ha contribuito all’apertura dell’inchiesta. Inoltre, sono emersi dubbi sull’utilizzo dei fondi del PNRR per la realizzazione del parco, poiché la zona di Lenza Schiavone è sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta.
Il circolo di Fratelli d’Italia Acerra ha chiesto al sindaco Tito d’Errico di chiarire la situazione ai cittadini, affermando che «crediamo sia dovere morale del sindaco dire tutta la verità ai cittadini acerrani, che non possono più tollerare le effimere passerelle a cui ci ha abituato questa amministrazione». Al momento, l’amministrazione comunale non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo ai sequestri e alle indagini in corso.