Il pentito Avventurato: Affinito al vertice del gruppo dei ‘dirett’

La stesa organizzata dopo una scarcerazione sotto l’abitazione dei rivali ‘Pintonio’ del rione Madonnelle di Acerra

L’inchiesta sul narcotraffico che ha portato a 11 arresti parte dal focus su due organizzazioni criminali che insistevano in un territorio comune, Acerra, e un’alleanza che lasciava loro una certa indipendenza e autonomia, tanto da avere ognuna i propri vertici e i propri affiliati.

La prima faceva capo a Salvatore Andretta – dal settembre 2021 al gennaio 2023 – con un sottogruppo specializzato nel narcotraffico; e quella che faceva capo a Bruno Avventurato – dal dicembre 2019 al giugno 2022. La coesistenza di più gruppi criminali sul territorio è un elemento costante della mala acerrana. Il clan Andretta, il clan Avventurato, la famiglia dei ‘dirett’ e la famiglia dei ‘Pintonio’, favorivano un naturale avvicendamento, nel corso del tempo, degli organi di vertice dei vari gruppi, rendendo possibile un continuo svecchiamento dei gruppi.

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Ciro Affinito viene ritenuto l’erede degli affari legati al traffico di stupefacenti storicamente gestiti dalla nota famiglia dei ‘Dirett’, ossia la famiglia Carofaro (il cui capostipite, Gerardo Carofaro, suocero di Affinito, era ‘o dirett’ per antonomasia, padre di Antonio Carofaro, detto ‘Tony ‘o dirett’), nell’area corrispondente alla piazza San Pietro di Acerra. Pasquale Tedesco, figlio di Antonio Tedesco noto come ‘Tonino ‘o pintonio’), insieme al suo nipote diretto, Antonino Terracciano viene ritenuto, allo stesso modo, gestore di un’altra piazza di spaccio nel rione Madonnelle, notoriamente conosciuta come di ‘proprietà’ della famiglia Tedesco, per l’appunto dei ‘pintonio’.

Il racconto dei collaboratori di giustizia

La ricostruzione storica del gruppo dei ‘dirett’, è emersa già dal racconto del pentito Gennaro Pacilio che, nel verbale del 22 giugno 2020 riferì: «Con riferimento alla ripartizione territoriale delle piazze, devo riferire di una riunione che vi fu poco dopo la morte di Pasquale Tortora e poco prima della morte di Gerardo Carofaro detto ‘o Diretto. La riunione si tenne nell’androne di Gerardo, eravamo presenti Salvatore Andretta che in quel momento aveva la sorveglianza speciale, Bruno e Giancarlo Avventurato, Giuseppe Picardi e Vincenzo Carofaro, Andrea Aloia e Domenico Avventurato».

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«In tale riunione – continua – si decise che ciascuna delle famiglie doveva lavorare con le piazze loro assegnate e che eventuali sconfinamenti non dovevano sfociare in ritorsioni armate ma dovevano essere ricomposte attraverso chiarimenti verbali… ricordo che in quella riunione Gerardo Carofaro parlava anche per conto del genero Ciro Affinito il quale adesso ha la gestione della piazza di spaccio di San Pietro».

Un altro pentito, Alessio Galdiero, nel verbale del 3 giugno 2021 affermò: «Esiste una piazza di cocaina in zona San Pietro. Il capo piazza è Ciruzzo nas e can». Poi, il 9 aprile 2024 fu la volta di Giancarlo Avventurato: «Ad Acerra … operano due gruppi dediti al narcotraffico. Uno denominato dei ‘dirett’ in piazza San Pietro. Tratta crack e cocaina e dal mio punto di vista è la piazza più forte di Acerra. Si divide in due sottogruppi; uno che fa capo a Luisa De Falco e l’altro a Affinito Ciro. E ancora Gennaro Pacilio l’8 aprile 2024: «Ciro Affinito è subentrato dopo la morte di Gerardo Carofaro».

Bruno Avventurato specificò: «Questi due gruppi non si rifornivano dal gruppo Avventurato, ma avevano canali autonomi. Entrambi hanno delle proprie piazze fisiche di spaccio; quella dei Pintonio si trova nel rione Madonnelle di Acerra mentre quella dei dirett in piazza San Pietro. Entrambi i gruppi gestivano anche la vendita a domicilio della droga. Con Affinito ho avuto più volte a che fare. Nel 2021 mi ha venduto 10 chili di fumo».

I Pintonio

Sui Pintonio è stato più specifico il pentito Giancarlo Avventurato: «Quando Andrea Aloia fu scarcerato dal Riesame per l’omicidio Tortora organizzammo una stesa, nel senso che una volta uscito doveva far capire che ad Acerra comandavano ancora gli Avventurato-Aloia. Faccio presente che in quel momento eravamo detenuti tutti, io, Bruno, Aloia Andrea e Della Valle. Infatti, Andrea, tre o quattro giorni dopo essere uscito, si recò insieme a Felice Anastasio di Sant’Anastasia, a ‘o ninnillo di Afragola e, se non erro, a Gennaro Pacilio, tutti armati, a bordo di motociclette, nel rione Madonnelle sotto casa dei ‘Pintonio’».

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