Bus precipitato in uno strapiombo a Ravello: inchiesta sulla morte di Nicola

Il giovane aveva appena trasportato una comitiva di turisti

Non aveva compiuto ancora 29 anni Nicola Fusco, morto ieri in un incidente stradale avvenuto a Ravello, in Costiera Amalfitana: era alla guida di un autobus che è finito fuori strada precipitando in uno strapiombo per oltre venti metri. Solo per un caso il bilancio non è stato più grave: il giovane aveva appena trasportato una comitiva di turisti a Ravello e stava scendendo verso la Statale amalfitana. Fusco era alla guida di un bus da 32 posti.

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Il mezzo, per cause ancora in corso di accertamento, ha sbandato in una curva. Dopo aver sbriciolato il muretto che delimita la carreggiata lungo la strada statale 373, è prima finito sulla strada sottostante e, poi, è precipitato in via Valle del Dragone, finendo a ridosso di un’abitazione privata che fortunatamente non è abitata. Una dinamica ripresa anche da alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona.

Il corpo del giovane è stato sbalzato all’esterno dell’abitacolo. All’arrivo dei soccorritori non c’era più nulla da fare per Fusco, figlio del titolare di una società di trasporti di Agerola che aveva accompagnato a Ravello un gruppo di turisti. La salma è stata recuperata dai vigili del fuoco con l’ausilio di un elicottero nei pressi del torrente Dragone.

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La Procura di Salerno ha aperto un’inchiesta, delegando le indagini ai carabinieri della compagnia di Amalfi. La strada statale 373 resta chiusa in attesa delle verifiche dei rocciatori e delle operazioni di messa in sicurezza. Su quel tratto, tra l’altro, giovedì è atteso il passaggio del Giro d’Italia.

Sotto choc l’intera Costiera Amalfitana

«Non si può morire così, da lassù dai forza alla tua famiglia», uno dei messaggi pubblicati sui social dagli amici del 29enne. Cordoglio anche dai comuni di Ravello ed Agerola.

«Una tragedia che spezza una giovane vita, e che colpisce al cuore la comunità di Agerola, unitamente alla nostra, e a quella dell’intera costa d’Amalfi», secondo il sindaco Paolo Vuilleumier a cui ha fatto eco il Comune di Agerola che ha ricordato Nicola come «un ragazzo solare, un lavoratore instancabile, una giovane vita spezzata troppo presto».

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