Napoli festeggiamenti scudetto rinviati, ma solo di qualche giorno

La Salernitana di Sousa, con una rete di Dia, cambia i programmi e allunga l’attesa

Un gol di Dia al 39esimo del secondo tempo ha pareggiato quello realizzato da Olivera al 17’ della ripresa, ha costretto il Napoli e, soprattutto, i tifosi a rimandare, di almeno quattro giorni, la festa scudetto che, ormai, era già pronta. Anzi, sembrava già cominciata. Almeno questa era la sensazione di tutti allo stadio o davanti il televisore a casa nei soliti ritrovi.

Una festa, preannunciata e organizzata con largo anticipo, infatti, pareva essere diventata realtà al 17’ della ripresa, quando Olivera, «volando» al centro dell’area di rigore, deviava di testa in rete un traversone dalla bandierina di Raspadori. Ma si tratta soltanto di una piccola delusione per aver dovuto giocoforza rinviare a giovedì prossimo i festeggiamenti. Anche perché, in questo modo, l’ufficializzazione della conquista del triangolo tricolore, a dimostrazione di essere i primi della classe, avverrà lontano da casa. A Udine, giovedì prossimo, sull’erba della Dacia di Udine.

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«E’ chiaro che ai ragazzi dispiace moltissimo non aver dato questa felicità ai tifosi, abbiamo trovato una squadra con molti stimoli e che si chiude a riccio, poi c’è stato un pochino d’ingenuità sul gol preso». Lo ha detto il tecnico azzurro Spalletti dai microfoni di Dazn, dopo il pari con la Salernitana che rimanda la festa scudetto partenopea.

Ma soprattutto conferma che la compagine granata è una formazione di tutto rispetto che da quando è arrivato Paulo Sousa a Salerno, in dieci partite, la Salernitana ha raccolto due vittorie, sette pareggi e una sola sconfitta con la Lazio al suo esordio sulla panchina ereditata da Nicola. Con una media di 1,3 punti a partita, conquistando 13 punti in 10 partite e portando la squadra ad una striscia positiva di nove gare consecutive, un record storico per la Salernitana nella massima serie.

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Probabilmente, il Napoli, in conseguenza della sconfitta laziale con i nerazzurri di Inzaghi, nel momento in cui il colpo di testa di Olivera si è insaccato alle spalle di Ochoa, devono aver pensato di aver ormai risolto il problema e di aver già cucito sulle proprie maglie lo scudetto tricolore di campioni d’Italia. Ma a quel punto qualcosa è sembrato cambiato. Paulo Sousa non aveva più nulla da perdere e ha ritenuto fosse giusto cambiare modulo e ha deciso che «perso per perso» tanto valesse giocarsela a viso aperto ed ha fatto provveduto a fare i cambi necessari per farlo. Ed è riuscito a mutare le sorti della partita.

Ha cominciato mettere in difficoltà gli azzurri, ma senza particolari problemi per il Napoli che anzi ha più volte sfiorato il raddoppio, con Kvaratskhelia, Zielinski, Osimhen e Anguissa. Fino al 39esimo della ripresa, quando Dia si è liberato sul lato sinistro del fronte d’attacco e con un tiro ad effetto ha scagliato il pallone alle spalle dell’incolpevole Meret. Sul ‘Maradona’ e nelle strade della città, è calato il silenzio.

Purtroppo, il tempo a disposizione, una decina di minuti, tutto compreso, non è bastato agli azzurri per centrare la vittoria e far partire i festeggiamenti. Il triplice fischio dell’arbitro, trova le due squadre in parità. Se è vero che il pareggio, rinvia di qualche giorno l’appuntamento con il tricolore del Napoli, torna utile alla Salernitana che si allontana ulteriormente dalla zona retrocessione.

Dispiace il rinvio, ma niente problemi, anzi, vuol dire che il godimento per l’ottenimento del risultato così a lungo inseguito, sarà ancora maggiore. «Vogliamo veder gioire la gente, noi rappresentiamo i loro sogni – ha detto Spalletti, sempre dai microfoni di Dazn – ed è giusto che loro lo ricevano. Volevamo farlo, oggi, ma rimandiamo solo la festa e allunghiamo la gioia e i festeggiamenti. Sono convinto che quei due punti li faremo». Che dire ci crediamo. Di più ne siamo convinti anche noi.

Setaro

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