La Manovra e le insostenibili stonature del «trio Lescano» anni duemila

Gli italiani hanno ripreso a comprare titoli di Stato e lo spread Btp-Bund cala

Forse – come qualcuno ha detto – il sottosegretario Fazzolari di FdI, ha esagerato nell’accusare BankItalia di «tutelare le banche private». Neanche tanto, però. Anche questo – senza che nessuno ne sia al corrente – fa parte del ruolo di madre banca. Pur svolgendo funzioni pubbliche, infatti, resta un’istituzione privata il cui capitale (7,5 miliardi) è nelle mani di 172 banche (capofila Unicredit con 15.000 quote per 375milioni di euro) e imprese finanziarie che si dividono 300mila quote da 25mila euro.

Il che consente ai suoi 7mila dipendenti uno stipendio lordo annuo di quasi 91mila euro, più di tutte le aziende e le istituzioni italiane; e ai propri vertici di non dover sottostare al tetto degli stipendi. Ed è difficile pensare che l’eventuale innalzamento del tetto al contante e della soglia di utilizzo del Pos, dispiaccia al sistema bancario italiano che incassa commissioni. Una posizione, quindi, non condivisibile ma comprensibile.

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A dispetto, però, delle critiche di Bankitalia e sinistra sul contante, e dimostrando di fidarsi del governo Meloni, gli italiani hanno ricominciato a comprare titoli di Stato. Quelli creati appositamente per loro: Btp Italia e Futura ma, grazie all’aumento dei rendimenti anche i tradizionali: Bot, Btp e Cct. Così, lo spread Btp-Bund che era a 231 punti quando Draghi ha lasciato, oggi è calato a 184.

La necessità di farsi scendiletto, l’Ue e il tetto al contante

E se la rivista Usa «Forbes», inserisce, Meloni al settimo posto della classifica delle donne più potenti del mondo, a dimostrazione che, in fondo, in Europa si può stare, ma senza farsi scendiletto, l’Ue ha detto «si» al Ponte sullo Stretto; ai 307milioni di euro per il cofinanziamento dell’elettrodotto sottomarino Tunisia – Sicilia; ai 5,7 miliardi di aiuti destinati dall’Italia al Mezzogiorno per fronteggiare la crisi post pandemica e la proroga fino al dicembre 2023 degli sgravi per i neo assunti. Questo significa più investimenti al sud; nelle aree colpite dal sisma; nelle Zone economiche speciali e nelle Zone logistiche semplificate.

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Ma non va sottaciuto il fatto che, dopo un lungo tiramolla, durato almeno un paio d’anni, la Commissione europea ha riconosciuta la qualità e la non canceroginità del nostro agroalimentare certificando che carne, salumi, vino e birra non sono dannosi alla salute. E non finisce qui. Perché poi, l’Europa smentisce tutti, fissando il tetto al contante a 10mila euro, il doppio dell’Italia, nessuna soglia al Pos e dalla Bce arriva il «no» «al tetto troppo basso». Dobbiamo pensare che anche la von der Leyen e Lagarde lavorano per gli evasori fiscali?

Le «grandi manovre» di Conte

La verità è che sta succedendo ciò che dopo il risultato elettorale era facile prevedere. L’ex premier, Conte – in nome dei 5stelle e in difesa del rdc – si è alleato con la Cgil, in cerca di un nuovo compagno di (s)ventura – e ha lanciato un’opa sul Pd disastrato da Letta & c. Poi, insieme a intellò, stampa, «scritturali» e grande finanza, in nome dei privilegi di casta, hanno deciso di accerchiare la Meloni, utilizzando: ceto medio e meno abbienti, mistificando che la finanziaria 2023 è «contro di loro», privilegia i ricchi e favorisce l’evasione fiscale, perché alza il tetto dei prelievi bancari e la soglia massima dell’uso del contante per gli acquisti, «mentre a loro taglia il reddito di cittadinanza».

Nascondendogli che quel rdc – così come strutturato – li condanna a povertà e schiavitù eterne al potere politico. Ma Conte, Letta, Landini e i loro amici si sono mai chiesti: che se ne frega della soglia agli acquisti in contanti, quel ceto medio che i 60mila euro netti – e, quindi, da poter realmente spendere – li mette insieme, forse, in due anni di lavoro e come faranno ad acquistare con moneta digitale quei poveri in canna cui – con o senza tetto – il bancomat nessuna banca lo concederà mai, perché sprovvisti di risorse? No, questo non è un loro problema!

A loro importa gonfiare le fiamme dell’odio dei finti pacifisti – vedi quel signore di Roma che ha sostenuto davanti alle telecamere di «Quarta Repubblica» ch : «se la violenza colpirà Crosetto, non mi strapperò i capelli» o quel 27enne siciliano che ha minacciato, via web di morte la Meloni e, addirittura, la figlioletta, e gli esponenti del governo; o i Cobas della Scala che volevano impedire alla premier di presenziare alla prima del teatro, perché «cresciuta nell’humus del fascismo, il Fronte della gioventù». Un refrain che ha ormai stufato gli italiani. A parte ideologizzati e vittime dei cattivi maestri.

Setaro

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