Fu dimessa con una prognosi di lombosciatalgia
La Procura di Napoli ha chiesto due anni di reclusione per il medico finito sotto processo con l’accusa di omicidio in relazione alla morte della 36enne Anna Siena sopraggiunta tre giorni dopo essere stata visitata nell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli in cui le venne diagnosticata una lombosciatalgia.
Anna Siena, che non sapeva di essere incinta, si recò in ospedale con forti dolori addominali determinati – secondo quanto emerso dell’autopsia – dalle conseguenze della presenza del suo grembo di un feto morto della cui presenza i sanitari non si erano accorti. Alla donna vennero prescritti solo degli antidolorifici: tre giorni dopo smise di respirare ma, secondo quanto evidenziato dal medico legale, «poteva essere salvata se solo fosse stata visitata a dovere».
La morte delle 36enne sopraggiunse secondo i consulenti del pm «a causa di uno shock emorragico conseguente ad una sindrome da coagulazione intravascolare disseminata prodotta dalla ritenzione di feto morto in utero». Nel procedimento giudiziario la famiglia di Anna Siena è difesa dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani. Le discussioni degli avvocati di parte civile e difesa sono fissate per il 12 gennaio giorno in cui è prevista la sentenza.



