La proposta avanzata durante il consiglio comunale
Ricordare Giuseppe Salvia significa mantenere viva la memoria di un servitore dello Stato che ha pagato con la vita il rispetto delle regole e il rifiuto di ogni compromesso con la criminalità organizzata. A oltre quarant’anni dall’uccisione del vicedirettore del carcere di Poggioreale, assassinato dalla camorra riconducibile a Raffaele Cutolo, il suo nome è ancora esempio di integrità istituzionale e impegno civile.
Nel corso del consiglio comunale di oggi, Antonio Bassolino, ha avanzato la proposta di intitolare una strada o una piazza a Salvia. «Mi sembra giusto e doveroso. È anche nel suo nome che assieme a don Riboldi organizzammo le marce contro la camorra», ha detto Bassolino, richiamando un’esperienza di mobilitazione civile maturata negli anni più difficili della lotta alle organizzazioni criminali.
Giuseppe Salvi era vicedirettore del carcere di Poggioreale nei primi anni Ottanta, periodo segnato dalla forte influenza della Nuova Camorra Organizzata anche all’interno degli istituti di detenzione. Funzionario dell’amministrazione penitenziaria, si distinse per il rispetto rigoroso delle procedure e delle norme. Dopo aver fatto applicare i controlli previsti nei confronti di Cutolo, Salvia divenne un bersaglio della camorra. Il 14 aprile 1981 fu ucciso a Napoli mentre rientrava a casa.



