Da Tifeo a Ulisse, tra Eracle, sirene e profezie
A pochi chilometri dalla costa campana, accarezzata dal mar Tirreno, sorge Ischia, l’isola verde che da secoli affascina viaggiatori e narratori. Questo lembo di terra vulcanica, noto per le sue acque termali, appartiene all’arcipelago delle isole Flegree e custodisce un vasto patrimonio fatto di antiche leggende e miti popolari. Per secoli quest’isola è stata considerata una terra inquieta, segnata da movimenti tellurici ed eruzioni.
- Sotto l’isola giace il gigante Tifeo
- Una storia geologica segnata da intensa attività eruttiva e sismica
- L’isola infestata dai Cercopi e l’inganno ai danni di Eracle
- Tra il mare, le sirene e il Crocifisso del Soccorso
- Janare, Sibilla e forze misteriose delle acque
- Le sorgenti miracolose e il mito che arriva fino a Omero
Sotto l’isola giace il gigante Tifeo
Nell’antichità questi fenomeni venivano spiegati attraverso il mito e, secondo la tradizione, sotto l’isola giace il gigante Tifeo, generato dagli dei Gea e Tartaro proprio per sconfiggere Zeus. Con l’intento di ridare il trono al Dio Crono, il gigante si scagliò contro il Dio dell’Olimpo e quest’ultimo, per punirlo, lo fece schiacciare da una montagna. Ancora oggi il gigante continuerebbe a muoversi sotto di essa, trasformando il suo respiro nel fuoco dei vulcani e facendo tremare la terra.
Una storia geologica segnata da intensa attività eruttiva e sismica
Al di là della leggenda, Ischia è effettivamente la sommità di un grande complesso vulcanico che si innalza per circa 900 metri dal fondale marino e si estende per quasi 50 chilometri e la sua storia geologica è segnata da fasi di intensa attività eruttiva e sismica. Tra gli eventi più drammatici si ricorda il terremoto dell’estate del 1883, che distrusse il comune di Casamicciola e colpì duramente anche Lacco Ameno, Forio, Barano e Serrara Fontana. Le vittime furono 2313 e tra i sopravvissuti vi fu il giovane filosofo Benedetto Croce, che perse entrambi i genitori. Proprio da quella tragedia nacque l’espressione «è successo Casamicciola», entrata nel linguaggio comune come sinonimo di disastro improvviso.
L’isola infestata dai Cercopi e l’inganno ai danni di Eracle
Un’altra leggenda narra che l’isola fosse un tempo infestata dai Cercopi, ladri violenti che depredavano i naviganti e quando l’eroe greco Eracle, durante una delle sue dodici fatiche, sbarcò sull’isola li incontrò. Questi tentarono di derubarlo mentre riposava ed Eracle, accortosi dell’inganno, li catturò e li appese a testa in giù a un bastone, ponendolo sulle sue spalle. In questa posizione, i Cèrcopi furono costretti a guardare il «sedere nero» di Eracle, annerito dal sole e dalla fatica e la vista fu così comica che i due iniziarono a ridere, divertendo a tal punto anche Eracle che decise di liberarli. Anche in questo caso però ci fu una punizione di Zeus che li avrebbe trasformati in scimmie, dando origine al nome antico di Pithecusa, attribuito all’isola dai primi visitatori.
Tra il mare, le sirene e il Crocifisso del Soccorso
Sul versante sud-orientale si trova la cosiddetta Grotta del Mago, rifugio dei pescatori durante le mareggiate. Qui, secondo la tradizione, appariva una figura anziana e benevola, capace di rendere il mare particolarmente pescoso, accompagnata da figure femminili dal canto ammaliante, spesso identificate con le sirene.
La devozione religiosa trova invece espressione nella leggenda del Crocifisso del Soccorso, una scultura lignea recuperata in mare da alcuni marinai diretti in Sardegna che dopo una tempesta si rifugiarono, con il Crocifisso nella Chiesa del Soccorso. Passata la tempesta e giunto il momento di tornare, ogni volta che provavano a portare il crocifisso fuori dalla chiesa, l’ingresso di questa spariva, cosa che portò i marinai a lasciarlo lì. Da allora il crocifisso è oggetto di culto, considerato simbolo di legame tra Ischia e il mare.
Janare, Sibilla e forze misteriose delle acque
Nelle credenze popolari non mancano elementi legati alla magia. Nella notte di San Giovanni, si dice che le spiagge vengano attraversate dalle janare, figure capaci di arrecare malefici, da cui ci si difendeva con semplici riti apotropaici. Racconti ambientati sulla spiaggia dei Maronti parlano di forze sotterranee e marine capaci di inghiottire uomini e animali. Un ruolo centrale è occupato anche dalla Sibilla, che secondo la tradizione avrebbe soggiornato nelle grotte dell’isola, attirata dalle acque termali. Rifugiatasi nella zona del Castiglione per sfuggire al tiranno Aristodemo, avrebbe proprio qui pronunciato profezie fondamentali, tra cui l’annuncio della venuta di Cristo.
Le sorgenti miracolose e il mito che arriva fino a Omero
Alle stesse acque è legata anche la leggenda di Nitrodi, sorgente considerata miracolosa e associata alla bellezza delle donne di Barano. La sua origine mitica viene fatta risalire alla trasformazione di una ninfa, punita e mutata in fonte dalle proprietà terapeutiche. Ischia compare infine anche nei racconti omerici, dove, secondo alcuni studiosi, l’isola potrebbe coincidere con la mitica terra dei Feaci, dove Ulisse trovò ristoro nelle acque calde del Gurgitiello e l’aiuto necessario per tornare in patria. A completare il quadro mitologico vi è la figura di Acmeno, semidio trasformato in sorgente, a cui si attribuisce l’origine delle acque benefiche del Bagnitiello.




