Traffico e spaccio di cocaina e crack: 19 arresti in Campania

Il gruppo criminale operava a Salerno e provincia

Sono 19 le persone finite in manette stamattina, nell’ambito del Blitz dei carabinieri del nucleo investigativo carabinieri di Salerno anche nelle province di Napoli e Avellino, di cui 8 in carcere e 11 ai domiciliari. Sotto sequestro beni per un milione di euro. Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Salerno, sono indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina e crack.

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Il gruppo criminale, è emerso dalle indagini, operava in vari quartieri del capoluogo e nei comuni di Pontecagnano Faiano e San Mango Piemonte ed era composto da 14 persone, secondo l’impianto accusatorio, capeggiato da Mario Viviani, ritenuto al vertice, quale fulcro e apice dell’organizzazione. Secondo l’accusa, gli spacciatori erano muniti di autoveicoli e utenze telefoniche dedicate.

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L’inchiesta

Sebbene sottoposto al regime degli arresti domiciliari nella zona Ogliara di Salerno, Viviani avrebbe stabilito la base logistica ed operativa dell’organizzazione, da cui gestiva l’intera filiera criminale, ricostruita in maniera minuziosa con ruolo specifici dagli investigatori. Le attività dei carabinieri hanno consentito di documentare numerose cessioni al dettaglio di droga (con dosi tra 0,3 e 0,5 grammi, vendute a 30 euro l’una), sequestrare oltre un chilogrammo tra cocaina e crack, nonché arrestare in flagranza 5 spacciatori e denunciarne ulteriori 2. Sequestrati anche due terreni, un immobile, con i relativi arredi e accessori, crediti fiscali per un totale di oltre un milione di euro per Viviani e la compagna.

Per gli inquirenti, Mario Viviani e la compagna Lucia Franceschelli avrebbero avuto una modesta capacità reddituale, del tutto sproporzionata al tenore di vita tenuto e ai beni posseduti. «Gli accertamenti patrimoniali, unitamente alle attività di tipo tradizionale, hanno consentito – spiega la Procura di Salerno in una nota – di documentare che, sin dal 2019, la capacità di spesa della coppia è stata possibile solo grazie agli ingenti capitali illeciti derivanti dal narcotraffico, il cui volume d’affari è stato stimato in oltre 1,2 milioni di euro annui».

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È stato quindi «possibile ritenere che l’immobile, acquistato per 95mila euro e sottoposto a lavori di ristrutturazione, nonché arredato con beni strumentali per un valore stimato di 120mila euro, perlopiù pagati in contanti, costituisse il compendio di un investimento dei proventi illecitamente accumulati». In assenza della giustificazione della provenienza lecita dei beni mobili e immobili, questi sono sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca allargata, insieme ai crediti fiscali presenti nel cassetto fiscale di Lucia Franceschelli, che ammontano a quasi 500mila euro.

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