Indagine lampo: l’agguato scattato ad agosto
Tentato omicidio e detenzione e porto di arma comune da sparo: delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Longobardi – Beneduce, operativo sul territorio di Pozzuoli. Sono questi i capi di accusa contestati dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli che hanno eseguito una ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un uomo di cui non sono state rese note le generalità.
In particolare, l’indagato – unitamente a un complice – lo scorso 27 agosto avrebbe esploso a distanza ravvicinata colpi di arma da fuoco all’indirizzo della vittima. Gli stessi carabinieri hanno eseguito anche una misura cautelare a carico del minorenne che era con lui disposta dal Gip del Tribunale per i minorenni.
I fatti contestati risalgono alla fine di agosto quando i carabinieri della sezione operativa di Pozzuoli intervennero per un 38enne ferito da arma da fuoco all’avambraccio sinistro. Il ferimento fu addebitato a uno sconosciuto in sella a una moto, in via Tiberio. La vittima fu poi dimessa con quindici giorni di prognosi



