«Cosa c’entrano Conte, Mastella, Fico e De Luca tutti insieme?»

La profezia: «Appena si siede, scompare e lo troviamo mummificato fra 5 anni»

Carlo Calenda, tagliente e disincantato, ha servito una lezione di realismo politico al «campo largo». Il segretario di Azione, evidentemente allergico alle ammucchiate elettorali senza logica, ha demolito la candidatura di Roberto Fico alla presidenza della Regione Campania e l’intero fronte Pd-M5S-Avs (più cespuglietti vari) che lo sostiene.

Nel corso di un incontro all’Università di Fisciano, Calenda ha centrato il punto con parole che suonano come una sentenza: «Vedete tutti i giorni cosa sta succedendo? Ieri ho visto una foto di Conte, Mastella e Fico. Cosa c’entrano l’uno con l’altro? Cosa c’entrano con De Luca? Sono accozzaglie costruite per vincere senza poi governare». Nessuna predica morale, solo la constatazione di un sistema che ormai si regge su incastri di potere e convenienze reciproche, accettate senza proteste dal Pd pur di continuare a comandare.

Pubblicità

«Accozzaglie senza logica»

Carlo Calenda
Carlo Calenda

Calenda ha proseguito con toni ancora più espliciti: «Tant’è che la destra, che qui era sconfitta in partenza nei sondaggi, sta recuperando perché è talmente incomprensibile la candidatura di Fico che molti elettori di centrosinistra non andranno a votare».

Un colpo diretto a un’alleanza che, secondo lui, ha perso ogni contatto con la realtà. Azione, infatti, in Campania ha scelto di non presentare alcuna lista, rifiutandosi di appoggiare una candidatura considerata frutto di un patto tra apparati per conservare le rispettive posizioni. Una decisione che la dice lunga sulla distanza tra Calenda e un centrosinistra ormai ridotto a sindacato del potere. Intanto, i consiglieri regionali uscenti del partito hanno preferito cercare rifugio altrove, infilati in liste come “Casa Riformista” o il “Psi” di Maraio, per non perdere la comoda postazione. Il riformismo, a quanto pare, finisce dove comincia la poltrona.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Fico, De Luca e la “botola”

E poi l’ironia, velenosa: «La mia previsione è che vincerà Fico di misura con un’astensione gigantesca e che poi partirà una guerra. Secondo me, De Luca ha già fatto predisporre una botola nel suo ufficio. Appena Fico si siede per prendere poteri, scompare nella botola e lo troviamo mummificato fra cinque anni». La battuta fotografa un meccanismo di potere. In Campania, più che una sfida politica, si assiste a un passaggio di consegne interno allo stesso sistema, dove cambia la faccia ma non la logica.

Altro che crisi o fratture: il «campo largo» in Campania è più unito che mai, ma solo per difendere il proprio potere. La candidatura di Fico, digerita in silenzio dal Pd, è il simbolo che ciò che conta non è vincere con idee, ma garantire continuità a una macchina politica che si autoalimenta ma non pensa al bene dei campani. Calenda l’ha detto con sarcasmo, ma il messaggio è chiarissimo: in Campania il centrosinistra non è un fronte politico, è un condominio del potere

Setaro

Altri servizi

Regionali, il Consiglio di Stato conferma: esclusa la lista Fico presidente in Irpinia

Escono dalla contesa Amendola, Famiglietti, Acierno e Fiordellisi Sei ore dopo la conclusione dell’udienza, i giudici del Consiglio di Stato hanno confermato l'esclusione dei candidati...

Campania, Grillo (FI): «Un campano su dieci rinuncia a curarsi. La salute è diventata una questione sociale»

Il candidato azzurro: «Un fallimento che ha responsabilità precise» «I dati Istat sono una fotografia impressionante della crisi sanitaria in Campania. Più dell’11 per cento...

Ultime notizie

Stesa in pieno centro a Torre Annunziata, proiettili contro un’auto parcheggiata

Esplosi almeno quattro colpi d'arma da fuoco Tensione e paura ieri sera a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, dove si è verificata una sparatoria...

Delitto di Garlasco, il perito: impronte esaminate sono di Marco Poggi e un carabiniere

Posizionate sulla porta del garage e dell'ingresso della villetta Le impronte trovate sulla porta del garage e dell’ingresso della villetta di Garlasco dove, il 13...

Cgil in piazza, Cisl e Uil altrove: la vanità politica di Landini spacca ancora i sindacati

Il fronte sindacale si disintegra in tre manifestazioni separate Tre piazze, tre manifestazioni, tre visioni opposte sulla manovra. Cgil, Cisl e Uil tornano a muoversi...