Il pistacchio non passerà: la nuova resistenza grillina parte dalla buvette

Il M5S dichiara guerra al gelato in nome dell’austerità

Nel Movimento 5 Stelle il dibattito politico si scalda, ma solo per impedire che il gelato si serva. Dopo anni passati ad aprire scatolette di tonno, i pentastellati devono essersi affezionati al salato: perché quando si tratta di arrivare al dolce, si fermano indignati sulla soglia della buvette. La loro ultima battaglia epocale – raccontata con ironia da Francesco Boezi su «il Giornale» – è contro il nuovo banco frigo che offrirà coppette di gelato artigianale ai deputati. Un tema che, a giudicare dalle reazioni, pare molto più urgente di tanti altri.

Alla Camera dei deputati sta per arrivare una piccola novità: un corner dedicato al gelato artigianale, con tanto di banco frigo e sei gusti disponibili. Solo coppette, niente coni. A spingere per l’iniziativa è stato Paolo Trancassini, parlamentare questore di Fratelli d’Italia, deciso a valorizzare una delle eccellenze del made in Italy. Una trovata leggera, quasi estiva, ma sufficiente a scatenare l’opposizione del Movimento 5 Stelle, che in quanto a leggerezza sembra non voler cedere nemmeno di fronte a un pistacchio.

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Il verdetto è arrivato: due voti favorevoli e uno contrario. Trancassini e Alessandro Manuel Benvenuto, leghista, hanno dato il loro sì; a dire no è stato Filippo Scerra, deputato del M5S e questore, che ha bollato la proposta come «un privilegio inutile». Così, mentre la maggioranza si concedeva un sorriso, il Movimento ha scelto la via dell’austerità, difendendo il diritto al rigore anche in coppetta.

Scerra ha spiegato la sua posizione con orgoglio sui social: «Mi sono impegnato in questo organo a contribuire al miglioramento dell’istituzione Camera, affinché le sue funzioni fondamentali, come il processo legislativo, siano all’avanguardia attraverso l’introduzione di strumenti digitali e dell’intelligenza artificiale». Poi l’avvertimento: «Non possiamo chiedere sacrifici ai cittadini e pensare ai gelati in Parlamento. Giusto concentrarsi su ciò che serve davvero all’istituzione e al Paese».

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Le priorità pentastellate: austeri sì, ma solo quando conviene

Curioso, però, che proprio chi oggi si scandalizza per una pallina di gelato sia lo stesso che non ha avuto troppi scrupoli a difendere misure ben più costose. Gli stessi che alzano barricate contro la stracciatella hanno firmato il Superbonus 110%, un buco nero da circa 130 miliardi, e continuano a tentare di riesumare il reddito di cittadinanza, espulso dal Parlamento ma pronto a rientrare dalla finestra a ogni elezione. Comunali, provinciali, regionali o di condominio. Non importa. Insomma, i conti pubblici possono anche andare in pappa, purché il gelato alla buvette resti ben chiuso nel freezer.

«Il collegio dei questori deve occuparsi di proposte serie, e così abbiamo confermato il blocco degli stipendi dei parlamentari, incrementato, su mia proposta, il costo dei pasti per i deputati, ridotto gli sprechi», ha aggiunto Scerra, convinto di aver difeso l’onore dell’austerità nazionale da un nemico pericoloso: la panna montata. Parole dosate come slogan, perfette per aizzare la platea e nutrire il populismo digitale, più che per incidere davvero sulla sostanza delle cose.

Dalle scatolette al semifreddo

Dopo aver “aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno”, i grillini hanno scoperto di non trovarsi poi così male tra le pareti del potere. Ma alla dolce vita – anche solo in coppetta – continuano a dire di no. «Sai quanti deputati contiani verranno a mangiare il gelato in buvette…», scherza un parlamentare di Fratelli d’Italia. Forse sì, ma chissà cosa ne penserà Filippo Scerra, nuovo eroe dell’austerità, pronto a difendere la moralità pubblica persino dal cioccolato, dal pistacchio e – soprattutto – dalla panna.

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