Dopo anni di scontri, si incontrano e concordano: battere la destra
Dopo anni di scontri, insulti e reciproche accuse, Vincenzo De Luca e Roberto Fico si sono finalmente incontrati. Il presidente uscente della Regione Campania e il candidato del centrosinistra si sono seduti allo stesso tavolo, in un colloquio descritto da entrambi come “cordiale”. Ma basterà un incontro breve a sancire la pace dopo un decennio di opposizioni feroci e divergenze profonde?
Per dieci anni, il Movimento 5 Stelle ha rappresentato in Campania l’opposizione più intransigente al governo di De Luca. Fin dalla sua nascita, il Movimento ha sempre dichiarato di voler distruggere i partiti di potere. E quei partiti di potere, in Campania, sono sempre stati rappresentati in maniera perfetta da Vincenzo De Luca e dal Partito Democratico. Gli scontri tra De Luca e il M5S non appartengono soltanto al passato: anche di recente il presidente uscente si è opposto furiosamente alla candidatura di Fico per il centrosinistra. Le tensioni, insomma, restano parte integrante della loro storia politica.
L’ex presidente della Camera: l’avversario è la destra
«La destra è l’avversario contro cui orientare le energie» ha detto il candidato del campo progressista in Campania al termine dell’incontro. Un incontro «cordiale – sottolinea una nota dell’ex presidente della Camera – in cui è stato fatto il punto sul programma della coalizione» ed «è stato condiviso l’obiettivo comune di tenere conto dei risultati raggiunti in questi anni e garantire alla Campania un’amministrazione futura stabile che metta al centro le priorità dei cittadini attraverso la proposta politica del campo progressista, alternativa alla destra, che è l’avversario contro cui orientare le energie».
La versione del governatore: continuità e pragmatismo
Un incontro «cordiale» in cui si è fatto un «approfondimento sul programma» con l’obiettivo di «dare continuità all’azione amministrativa e per indicare i tempi programmatici in grado di parlare alla povera gente, ai lavoratori, alle forze moderate e alle forze imprenditoriali» ha fatto sapere, invece, lo staff del presidente della Campania Vincenzo De Luca. Un programma, aggiungono gli uomini del governatore, «che sia attento in particolare alle politiche per il lavoro e alle famiglie in condizioni più disagiate».
Coerenze e contraddizioni
Se Fico punta a costruire un fronte progressista unito contro la destra, De Luca insiste sulla necessità di continuità amministrativa e di attenzione alle categorie più fragili. Entrambi parlano di collaborazione e di prospettiva comune, ma le parole rivelano una coerenza con i rispettivi atteggiamenti del passato: idealismo da un lato, pragmatismo dall’altro. Nessuno dei due, però, parla dei tanti temi su cui i due schieramenti sono divisi. Dalla sanità al trattamento dei rifiuti, solo per citarne qualcuno.
Adesso resta da capire se questa nuova intesa reggerà nel tempo. Bisognerà vedere quanto De Luca sopporterà le temerarie invenzioni dell’alleato Fico e quanto a lungo potrà durare questa tregua. Una cosa, però, è certa: l’attaccamento alla poltrona e la voglia di ottenere posti di potere, a volte, fanno miracoli.