Stop coma farmacologico per la sorellina
Questa mattina poco prima delle 9 la salma di Cosimo Ocone, il ragazzo ucciso dal padre Salvatore nella strage in famiglia di Paupisi in cui ha perso la vita anche la madre Elisabetta Polcino ed è rimasta ferita anche la sorellina Antonia, ha lasciato l’ospedale Cardarelli di Campobasso per essere trasferita a Benevento dove nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia. Ad accompagnare il feretro non c’era nessuno, solo due dipendenti dell’agenzia di pompe funebri incaricati del trasferimento della salma.
Per quanto riguarda la sorellina 16enne, Antonia Ocone, l’ospedale Neuromed di Pozzilli ha reso noto che «Il coma farmacologico è stato sospeso ma ci vorranno parecchie ore perché i farmaci vengano metabolizzati e si possano avere segnali di risveglio. La prognosi resta riservata».
L’avvocato di Mario: «Serve sostegno totale a chi resta»
«L’omicidio della mamma e del fratellino, il grave ferimento della sorella: è la più crudele delle sciagure. Mario e i suoi familiari hanno subito un’amputazione affettiva eterna, un dolore che non conosce tregua, maturato proprio lì dove ci si aspetta protezione e conforto: nella propria casa», scrive, nel frattempo, sui social l’avvocato Nicodemo Gentile che ha ricevuto da Mario Ocone l’incarico di rappresentarlo nella vicenda giudiziaria che segue la strage familiare compiuta dal padre Salvatore a Paupisi (Benevento). «Serve un sostegno totale, concreto – aggiunge il legale -, rivolto a ciò che resta di una famiglia tragicamente dimezzata».
L’avvocato rivolge un plauso al sindaco del paese, all’amministrazione comunale e ai professionisti «che con grande sensibilità e senso del dovere, si sono stretti attorno a Mario e ai suoi cari non facendo mai mancare la propria presenza, la protezione e un supporto profondo». «Abbiamo piena fiducia che una Procura seria, esperta e qualificata come quella di Benevento – conclude Gentile – saprà ricostruire con rigore e completezza la verità dei fatti e le dinamiche, anche psicologiche, che li hanno generati».
Intanto ieri si è saputo che a causare la morte di Elisabetta Polcino sarebbe stato un colpo inferto con una grossa pietra al capo che ha causato lesioni gravi. È quanto trapela al termine dell’autopsia sul cadavere della vittima, disposta dalla Procura di Benevento, ed affidata al medico legale Francesco La Sala che ha effettuato l’esame presso l’obitorio dell’ospedale «San Pio di Benevento».