Teatro San Carlo, Manfredi convoca il Consiglio di indirizzo: Macciardi verso l’insediamento

Incontro per la formalizzazione del contratto del Sovrintendente

Dopo il verdetto del Tribunale civile che ha respinto la sospensiva contro la nomina di Fulvio Adamo Macciardi, Gaetano Manfredi convoca il Consiglio di indirizzo della Fondazione San Carlo. Il sindaco di Napoli e presidente dell’ente ha fissato la riunione per venerdì 10 con un solo punto all’ordine del giorno: «Definizione del trattamento economico e normativo del Sovrintendente nominato con decreto ministeriale il 28 agosto». Come spiega Luigi Roano su «il Mattino», tra quattro giorni Macciardi dovrebbe insediarsi ufficialmente alla guida del Massimo napoletano, prendendo il posto di Stéphane Lissner.

Il compenso del nuovo Sovrintendente è vincolato ai tetti stabiliti per legge: non potrà superare i 120 mila euro lordi annui, salvo che l’incarico venga cumulato con un’altra funzione, ipotesi che modificherebbe il tetto previsto.

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Nomina confermata ma ancora sub iudice

La decisione di Manfredi segue la bocciatura, venerdì scorso, della richiesta di sospensiva presentata contro la nomina di Macciardi. Il sindaco ha dovuto prenderne atto: «Rispetterò la legge». Ma la vicenda resta aperta: la causa è ancora nella fase cautelare e potrebbe protrarsi per un anno. Inoltre è pendente un ricorso al Tar Campania, promosso dallo stesso Manfredi, che punta all’annullamento del decreto ministeriale di nomina.

Il contratto sarà modellato su quello di Carlo Fuortes, prevedendo una clausola di salvaguardia che consenta alla Fondazione di revocare l’incarico se i ricorsi avessero esito positivo. «L’avvio della procedura di formalizzazione – ha spiegato Manfredi – scaturisce dalla volontà di non fare essere inadempiente la Fondazione dal punto di vista giuridico ed amministrativo rispetto all’emanazione del decreto ministeriale». Una strategia che ricorda il “lodo Lissner”, adottata per evitare responsabilità in caso di ribaltamenti giudiziari.

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Stéphane Lissner fu rimosso nel 2023 dopo una norma voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano che fissava a 70 anni il limite d’età per i Sovrintendenti. Il primo agosto di quell’anno Sangiuliano nominò Carlo Fuortes come successore, ma Lissner ricorse al Tar e due mesi dopo venne reintegrato. Ancora una volta, la guida del teatro napoletano sembra decidersi più nelle aule dei tribunali che nelle sedi amministrative.

Rischio spoil system e tensioni interne

L’arrivo di Macciardi potrebbe avere ricadute sull’organigramma del San Carlo, sia artistico che gestionale. In bilico la posizione di Ilias Tzempetonidis, direttore artistico legato al mandato di Lissner e rimasto in attesa della nomina definitiva del nuovo Sovrintendente. Non è l’unico a temere cambiamenti: anche Emmanuela Spedaliere, direttore generale vicina a Manfredi, potrebbe perdere la guida amministrativa, pur restando nella struttura del teatro.

Il contesto rimane complesso, intrecciando politica e tribunali e lasciando incerta la stabilità di chi lavora al Massimo partenopeo. Sul fronte politico-amministrativo si registra un inedito asse tra Marilù Mennella Faraone e Gianfranco Nicoletti, nominati dal Ministero della Cultura, e Riccardo Realfonzo, scelto dalla Regione guidata dall’uscente Vincenzo De Luca. Un’alleanza tra centrodestra e centrosinistra costruita solo per affrontare il dossier San Carlo. Nel Consiglio siedono anche Manfredi e Maria Grazia Falciatore, rappresentante della Città metropolitana.

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