Quando chi dovrebbe insegnare le regole della strada… le dimentica
Sulle strade di Somma Vesuviana, lo scorso 18 settembre, la polizia di Stato ha messo a segno un controllo che sembra uscito da una commedia. Purtroppo è tutto vero. Durante un servizio di polizia giudiziaria, gli agenti del Distaccamento Polizia Stradale di Nola hanno scoperto che una scuola guida del vesuviano aveva trasformato la sicurezza stradale in una barzelletta.
Il primo colpo di scena arriva quando i poliziotti controllano uno dei veicoli della scuola: niente assicurazione. Ma non basta. L’auto era già stata sottoposta a sequestro amministrativo per la stessa identica infrazione. In pratica, un’auto che non avrebbe dovuto muoversi di un centimetro era lì, pronta a «nsegnare» ai futuri automobilisti come rispettare il Codice della strada.
Se la storia non fosse già abbastanza surreale, ecco la ciliegina sulla torta: l’istruttore di guida — sì, la persona incaricata di spiegare come guidare in modo sicuro e legale — stava lavorando con una patente scaduta e un saldo punti pari a zero. Una situazione che definire imbarazzante è poco: come un professore di matematica che non conosce le tabelline o un personal trainer che non riesce a fare una flessione.
Gli agenti, dopo aver assistito a questa parata di irregolarità, hanno immediatamente sequestrato il veicolo incriminato e multato il titolare dell’autoscuola con una sanzione di circa 2.000 euro. Un provvedimento che, oltre a colpire il portafoglio, dovrebbe servire a ricordare che le regole non valgono solo per gli altri, soprattutto quando si ha la pretesa di insegnarle.
L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle verifiche condotte dalla Polizia Stradale, mirate a garantire che chi opera nel settore della formazione alla guida rispetti le norme di sicurezza. Perché formare i nuovi automobilisti richiede responsabilità — e, possibilmente, una patente valida e un’assicurazione attiva.