La disperazione del figlio maggiorenne: «Sembrava tutto normale»
Cinque ore di volo tra Benevento, Isernia e Campobasso. E poi, verso le 18, l’avvistamento dell’auto, tra i covoni di paglia. È stato trovato così, dal settimo nucleo elicotteri carabinieri di Pontecagnano, Salvatore Ocone, che martedì mattina a Paupisi, in provincia di Benevento, ha ucciso la moglie Elisa, suo figlio Cosimo di 15 anni e ha ferito l’altra figlia di 16 anni. Un avvistamento dall’alto senza il quale Ocone non sarebbe stato individuato. «Siamo stati attivati verso mezzogiorno dal comando provinciale dei carabinieri di Benevento – racconta il capitano Salvatore Staiano, capo sezione operazioni del Settimo nucleo elicotteri carabinieri di Pontecaganno – Ci era stato detto che a bordo dell’auto c’era Salvatore Ocone e forse anche i suoi due figli».
Da allora l’elicottero ha prodotto 5 ore di volo incessante, è stato rifornito tre volte ed ogni 30 minuti tornava in volo. Grazie, poi, all’attività investigativa dell’arma di Benevento e di Campobasso la zona dove si trovava Ocone, una contrada, un’area molto appartata, è stata individuata. «La macchina di Ocone era ferma in mezzo ai covoni di paglia – aggiunge il capitano Staiano – con la telecamera di bordo ci siamo accertati che la targa corrispondeva e visto che non c’era nessuno all’esterno abbiamo deciso di atterrare. Dopo aver messo in sicurezza l’elicottero ci siamo avvicinati».
In quel momento i militari hanno capito che all’orrore della mattina se ne sarebbe aggiunto altro. «Inizialmente Ocone era nascosto nel sedile davanti – continua il capitano – appena ci ha visto avvicinarci, gli è stato intimato l’alt ed è sceso senza opporre resistenza. Non ha detto nulla, è stato collaborativo ma era in stato confusionale, non era lucido». E dentro la macchina c’erano i due ragazzi. La svolta è stata l’avvistamento dall’alto, che ha messo fine ad una fuga di ore.
La 16enne in coma farmacologico
Intanto, l’apprensione in queste ore è rivolta alle condizioni della figlia 16enne dell’uomo ritrovata agonizzante in macchina col padre. Ricoverata in un primo momento all’ospedale Cardarelli di Campobasso, è stata successivamente trasferita al Neuromed di Pozzilli (Isernia) per essere operata per un grave trauma cranico. Le sue condizioni sono stabili e i medici hanno deciso di indurla al coma farmacologico.
In stato di choc il fratello Mario
«Li ho sentiti l’ultima volta venerdì sera e sembrava tutto normale. Dovevano festeggiare i 25 anni di matrimonio ma purtroppo…» racconta in tv il primogenito della coppia, dicendo di aver saputo dai carabinieri di quanto accaduto e poi di aver letto altri particolari dai giornali. Gli viene chiesto se potrà mai perdonare il padre: «Non credo» la risposta.
Sempre parlando del padre si dice stupito: «Era un lavoratore che non aveva mai mostrato segni di violenza. Ci era sempre molto vicino e nessuno si aspettava un gesto del genere. Gli volevo bene. Prendeva farmaci antidepressivi, era sotto cura ma nessuno se l’aspettava. Nessun segnale di violenza, solo qualche litigio».
Infine un pensiero rivolto alla sorella: «Sono andato a trovarla oggi pomeriggio, speriamo si riprenda. Eravamo tutti e tre molto legati. Devo trovare il tempo di riprendermi da questa situazione, metabolizzare e andare avanti con la mia vita». Il Comune di Paupisi, intanto, ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali di Elisa Polcino e del figlio Cosimo.