Martedì, 5 agosto, è stata una giornata diversa dalle altre, di quelle che restano negli occhi e nel cuore. Grazie ai fondi raccolti con il 5×1000, i ragazzi di Autismo Sociale APS ETS accompagnati da alcuni familiari e amici hanno vissuto un’esperienza fuori dal comune: un’escursione in barca alla scoperta delle meraviglie sommerse di Baia, a bordo della motonave Iris, un battello unico nel suo genere.
Un’esperienza che per tanti può non avere nulla di speciale, ma per loro, vivere anche solo un’ora così – tra mare, sorrisi e libertà – non è mai scontato.
Ci sono barriere, difficoltà pratiche, poca accoglienza. Ma quando ci si imbatte in realtà e persone aperte all’inclusione la meraviglia accade.
Iris è una motonave con chiglia trasparente, che permette di ammirare il fondale marino e i resti dell’antica città sommersa direttamente dall’imbarcazione. A guidarli in questa piccola grande avventura è stata Alessandra Fragale, che ha accolto il gruppo con pazienza, competenza e grande empatia.
All’inizio c’era una leggera tensione. I ragazzi non sapevano bene cosa aspettarsi, alcuni erano un po’ agitati, altri silenziosi. Ma è bastato salire a bordo e iniziare il tragitto perché tutto cambiasse. Lo stupore ha preso il posto dell’incertezza. Lo sguardo di tutti si è riempito di meraviglia.
«Eventi come questi ci fanno bene. Ai ragazzi, ma anche a noi genitori. Rilassano, alleggeriscono. E soprattutto fanno sentire i nostri figli parte di qualcosa, non ai margini», racconta Fiorella, mamma di Luigi. Poi aggiunge: «Purtroppo c’è ancora poca consapevolezza sull’autismo. Molti si allontanano, scappano, solo perché non conoscono. E ciò che non si conosce fa paura».
Teresa, mamma di Alessandro, sottolinea quanto siano importanti le attività all’aperto:
«Quando rientriamo a casa dopo giornate così, Alessandro è sereno, rilassato. E questo ha un impatto su tutta la famiglia. Però non è semplice trovare strutture che ci accolgano. Non tutte sono attrezzate o disposte a ospitare ragazzi con lo spettro autistico. Questo frena tante iniziative».
Lo sa bene Sabatino De Blasio, presidente dell’associazione, che lavora ogni giorno per cercare esperienze inclusive e accessibili.
«Il 5×1000 ha reso possibile questa escursione. Grazie a questo sostegno economico, possiamo finanziare diverse attività per i ragazzi. E ora vogliamo fare di più. Stiamo cercando nuove realtà, nuove collaborazioni. La prossima uscita vorremmo farla a settembre, al mare, quando le spiagge iniziano a svuotarsi. Ma serve trovare chi è davvero pronto ad accoglierci».
«L’inclusione è un diritto. E il mare, con la sua vastità, sembra ricordarlo meglio di chiunque altro. Grazie a chi ha contribuito con il 5×1000. Grazie a Iris, battello gentile e trasparente. E grazie a chi continuerà a credere che la meraviglia appartiene a tutti». Ha concluso Sabatino De Blasio.
E la meraviglia, martedì, era proprio lì. Nei sorrisi dei ragazzi, nel modo in cui il mare li cullava e il vento scompigliava i pensieri. Libertà è anche poter stare all’aria aperta senza sentirsi fuori posto. Esplorare, ridere, condividere – senza barriere. Il mare ha fatto quello che sa fare meglio: accogliere, calmare, abbracciare. A volte, l’inclusione ha il suono delle onde.