Acquisizione di atti nell’ufficio dell’ente
Le Covid card della Regione Campania, costate al governatore De Luca una condanna in primo grado della magistratura contabile per danno erariale, tornano nell’occhio del ciclone. La Guardia di Finanza, sempre su disposizione della procura presso la Corte dei Conti, ha infatti bussato venerdì scorso alla porta dell’Ifel, l’Istituto per la finanza e l’economia locale della Campania, un ente partecipato dalla Regione, per acquisire carte e documenti relativi alla recente distribuzione ai cittadini delle Covid card. «Si tratta – scrive Repubblica Napoli, che ha reso noto il blitz della Gdf – degli attestati di avvenuta vaccinazione voluti dal presidente Vincenzo De Luca», che per questa vicenda il 20 dicembre scorso venne condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale da 609mila euro.
Secondo i giudici contabili, infatti, le smart card prodotte dalla Regione Campania per attestare l’avvenuta vaccinazione contro il Covid, nel 2021, sono state uno spreco di risorse pubbliche trattandosi di un «inutile duplicato del green pass nazionale». Di diverso avviso il governatore e la Regione, che hanno fatto appello contro la condanna, sottolineando tra l’altro che anche grazie a quelle decisioni la Campania è stata la regione che ha avuto il numero più basso di decessi per Covid in relazione alla popolazione.
Nuove indagini e reazioni politiche
Ma ora perché ‘riciclare’, a distanza di oltre 4 anni, le Covid card? Questo è l’oggetto delle nuove indagini delle Fiamme gialle, che si incrociano con quelle avviate già nel 2023 sulla consegna delle credit card e con l’inchiesta in cui è stato condannato in primo grado De Luca. Quello che risulta, scrive sempre Repubblica, è che «la nuova vita delle card è legata a un progetto Pnrr della Regione sui servizi digitali, affidato a Ifel».
La cui direttrice, Annapaola Voto, ha spiegato: «Le card hanno subito una implementazione, si può accedere a servizi digitali per la sanità, i trasporti, la formazione. Una razionalizzazione della spesa». Quindi, esattamente il contrario dello spreco.
Ma non la pensano così alcuni oppositori politici di De Luca, a cominciare da Fratelli d’Italia. «Sulla vicenda delle Covid Card volute da De Luca, costate oltre 3 milioni di euro e mai realmente utilizzate, è in corso l’approfondimento da parte della Guardia di Finanza», afferma la deputata di FdI Imma Vietri, che attacca: «Si tratta di un’iniziativa fallimentare, che oggi la Regione Campania tenta maldestramente di riciclare, distribuendo tardivamente le card e presentandole come strumenti di innovazione. La verità è che si cerca solo di coprire uno spreco, già censurato dalla Corte dei Conti».
Secondo il senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di FdI in Campania, «De Luca, che si atteggia a grande risanatore della sanità campana in realtà è l’incarnazione della mala gestio e dell’incapacità. Dieci anni di disastri con la complicità del Pd e la desistenza della finta opposizione dei 5 Stelle»