Samuele Bersani, la bellezza del pensiero cantato «nel labirinto delle parole»

Viaggio nella scrittura del cantautore tra poesia, ritmo e visione

Cresciuto tra le note di un flauto e le riflessioni di un ambiente politicamente impegnato, Samuele Bersani ha saputo trasformare un’infanzia ricca di stimoli culturali in una carriera musicale di spessore. Nato a Rimini il 1º ottobre 1970, è figlio di Raffaele, flautista e animatore di progetti teatrali, e di Gloria, impiegata scolastica e vicesindaca per il PCI nella cittadina di Cattolica. Questo contesto lascerà un’impronta indelebile nel cantautore, che ha più volte raccontato come, da ragazzo, ascoltasse musica che non apprezzava, solo per scoprire negli anni quanto quella formazione fosse determinante.

Dopo gli studi al liceo classico “Mamiani” di Pesaro, interrotti prima del diploma, Bersani intraprenderà il percorso artistico che lo porterà a diventare una delle voci più originali del panorama italiano. I suoi brani, caratterizzati da una scrittura profonda e ricercata, spesso includeranno riferimenti autobiografici e familiari.

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Riconosciuto per il valore poetico della sua musica, è tra gli artisti più premiati dal Club Tenco, con quattro Targhe Tenco, due Premi della critica «Mia Martini» e un Premio Lunezia. Le sue canzoni, come «Spaccacuore» e «Giudizi universali», continuano a essere pietre miliari per più generazioni.

L’eredità di Dalla: Bersani e la scuola della canzone d’autore

Dopo gli esordi tra concorsi e band giovanili, Samuele Bersani verrà scoperto da Lucio Dalla, che lo porterà in tour offrendogli l’occasione di esibirsi davanti a grandi platee. Il brano «Il mostro», presentato in quel contesto, rivelerà fin da subito la sua sensibilità narrativa e il gusto per la metafora sociale. Questo sarà il brano che anticiperà il disco «C’hanno preso tutto», che uscirà l’anno successivo.

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Il successo arriverà con «Chicco e Spillo», seguito dall’album «Freak» (1994), che lo consacrerà al grande pubblico con brani come «Spaccacuore» e «Cosa vuoi da me». Nel 1996 firmerà il testo di «Canzone» per Dalla, mentre nel 1997 pubblicherà l’album omonimo, contenente «Giudizi universali», premiato per la qualità letteraria.

Negli anni successivi Bersani si distinguerà per una scrittura profonda e originale, collaborando con artisti come Ron, Ivana Spagna e partecipando a progetti cinematografici come «La gabbianella e il gatto». La sua carriera sarà segnata da riconoscimenti prestigiosi e da una coerenza artistica rara, che lo renderà una delle voci più autentiche e poetiche della musica italiana.

Tra riconoscimenti e collaborazioni

Nel 2000 Samuele Bersani tornerà a Sanremo con «Replay», brano che lo porterà al quinto posto e gli farà guadagnare il Premio della critica «Mia Martini». Il singolo anticiperà l’uscita dell’album «L’oroscopo speciale», che riceverà ampi consensi e gli varrà la Targa Tenco come miglior disco dell’anno.

La sua musica troverà spazio anche sul grande schermo: diverse canzoni dell’album, insieme a successi precedenti, verranno scelte per accompagnare il film «Chiedimi se sono felice» di Aldo, Giovanni e Giacomo. Bersani scriverà anche il brano originale per il film, che gli farà guadagnare la nomination al Nastro d’argento.

Nel 2002 pubblicherà la sua prima raccolta di successi, «Che vita! Il meglio di Samuele Bersani», che includerà tre brani inediti e supererà le 150.000 copie vendute, grazie anche alla popolarità del singolo «Che vita!». Nel tempo, Bersani collaborerà con icone della musica italiana come Mina, Ornella Vanoni e Fiorella Mannoia, firmando testi intensi e raffinati che arricchiranno il panorama musicale nazionale.

Nel 2003 Samuele Bersani pubblicherà «Caramella smog», un album dal sound raffinato che gli porterà, l’anno successivo, due prestigiose Targhe Tenco: miglior canzone per «Cattiva» e miglior disco dell’anno. Il progetto si distinguerà per le collaborazioni con artisti come Fabio Concato e Sergio Cammariere.

Nel 2005 parteciperà all’album collettivo «Seguendo Virgilio», dedicato a Virgilio Savona del Quartetto Cetra. Bersani reinterpreterà «Sette piccole streghe», affiancato dal gruppo Balentes, rendendo omaggio alla storica figura della musica italiana.

Tra satira, impegno artistico e civile

Nel 2006 Samuele Bersani pubblicherà «Lo scrutatore non votante», brano tagliente sull’astensionismo elettorale, che anticiperà l’album «L’aldiquà», presto premiato con il disco d’oro. Tra i singoli spiccheranno «Lascia stare», «Sicuro precariato» e «Una delirante poesia».

Sempre nel 2006 parteciperà al tributo «Innocenti evasioni 2006» dedicato a Lucio Battisti, reinterpretando «Il leone e la gallina». Nel 2007 riceverà il Premio Amnesty Italia per «Occhiali rotti», toccante omaggio al giornalista Enzo Baldoni, ucciso in Iraq, simbolo di coraggio e libertà d’informazione.

Nel gennaio 2009, Samuele Bersani prenderà parte a «Che tempo che fa», omaggiando Fabrizio De André con una personale interpretazione de «Il bombarolo», in occasione del decimo anniversario dalla sua scomparsa. Nello stesso anno, aderirà al progetto benefico «Domani 21/04.2009», promosso da numerosi artisti italiani per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo.

A luglio pubblicherà «Ferragosto», singolo che anticiperà il suo nuovo lavoro discografico. Il 2 ottobre uscirà «Manifesto abusivo», settimo album in studio, in cui Bersani intreccerà introspezione e attualità, mantenendo il suo stile ironico e poetico.

Dal 2010 al 2017, Samuele Bersani attraverserà una fase intensa e variegata della sua carriera. Dopo aver calcato il palco del concerto del Primo Maggio, parteciperà al festival «Woodstock 5 Stelle», inaugurando la diretta della neonata emittente Play.me.

Nel 2012 tornerà a Sanremo con «Un pallone», aggiudicandosi il Premio della critica. Nella stessa edizione, duetterà con Goran Bregović in una rivisitazione di «Romagna mia» e pubblicherà la raccolta «Psyco», celebrando vent’anni di musica.

Sempre nel 2012, si unirà al «Concerto per l’Emilia» per sostenere le vittime del terremoto, mentre nel 2013 lancerà «Nuvola numero nove», album che conquisterà subito la vetta delle classifiche grazie al singolo «En e Xanax».

Nel 2015 firmerà «Le storie che non conosci» con Pacifico e Guccini, e darà vita a due eventi speciali: «Plurale unico» a Roma e un concerto sinfonico a Milano. Da queste esperienze nascerà il suo primo album dal vivo, «La fortuna che abbiamo», pubblicato nel 2016. Nel 2017 farà una breve incursione televisiva nella fiction «Tutto può succedere», interpretando se stesso.

La battaglia personale come inno alla resilienza

Dopo anni di silenzio discografico, nel 2020 Samuele Bersani tornerà con «Cinema Samuele», album annunciato a settembre e pubblicato il 2 ottobre. Il disco, composto da dieci brani, verrà anticipato dal singolo «Harakiri» e seguito da «Il tuo ricordo», uscito a gennaio 2021 con un video evocativo.

Nel marzo dello stesso anno, Bersani parteciperà al Festival di Sanremo nella serata dedicata alle cover, esibendosi con Willie Peyote in una nuova versione di «Giudizi universali». A luglio, «Cinema Samuele» conquisterà la Targa Tenco come miglior album, confermando il valore del progetto.

Nel 2024, problemi di salute lo costringeranno a rinviare la tournée «Samuele Bersani & Orchestra». Nel marzo 2025, durante il ritorno sul palco, il cantautore rivelerà di aver affrontato e superato un tumore ai polmoni, diagnosticato in fase iniziale. Un momento toccante che trasformerà il concerto in un inno alla resilienza.

Il brano dell’artista: La fortuna che abbiamo

«La fortuna che abbiamo» di Samuele Bersani è una canzone che riflette sul valore delle relazioni umane, anche quando segnate da distanza e fragilità. Il brano racconta il ritrovarsi di due persone dopo un lungo tempo, sottolineando come le esperienze condivise, anche quelle difficili, siano una ricchezza da custodire. Con un linguaggio poetico e un sound moderno, Bersani trasmette un messaggio profondo: la vera fortuna è saper riconoscere il significato delle emozioni vissute e dare loro nuova luce.

IL TESTO

Volevo essere come quei popcorn
che non scoppiano
quando stanno sul fuoco
ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso

Eccomi al lavoro
qui davanti alla tela di un quadro incompiuto
con un punteruolo intento a distruggerlo
anche se l’ho venduto

C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
e se li lucida personalmente
c’è chi invece sente di non aver preso
parte a nulla di che
e questo è

Voglio spremere il tubetto fino in fondo
la fortuna che abbiamo
ridipingere con un colore più intenso, meno opaco
e finalmente indelebile

Tu che mi propagavi le onde
e mi chiedevi, ma ti piace il surf
cosa sei diventata
un oceano fatto per i piedi di un grande acrobata
una fontana svuotata

Disponi dei miei atomi e serviti pure
se hai sete davvero
non prenderti il bicchiere
bevi come le piante che credono nel cielo

Quanti passi per venire dove sei
non lo dico a nessuno
io sono timida
ma tu sei molto abile a stanarmi
e fare uscire sempre troppo di me
e questo è

Resto ferma sopra il ponte levatoio
che si è appena abbassato
e non so ancora se tornare indietro da sola un’altra volta
oppure attraversarlo con sé
e correre in discesa fa paura
quando manca l’aderenza
puoi prendermi le braccia
e immaginare siano freni d’emergenza

C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
e se li lucida personalmente
c’è chi invece sente di non aver dato agli altri nulla di sé
e questo è

Voglio spremere il tubetto fino in fondo
la fortuna che abbiamo
ridipingere con un colore più intenso, meno opaco
e finalmente indelebile

Setaro

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