Cinque anni fa la rissa finita in tragedia
Uccide l’uomo condannato per la morte del figlio, massacrato di botte cinque anni fa. Una vendetta privata, un rancore inestinguibile sarebbe l’ipotesi più credibile per l’omicidio a colpi d’arma da fuoco avvenuto nel cuore di Rocca di Papa, cittadina dei Castelli Romani a pochi chilometri dalla Capitale. A premere il grilletto Guglielmo Palozzi, 62 anni, operatore ecologico. La vittima è Franco Lollobrigida, 35 anni.
Una ferita aperta dal 2020
Ma in questa storia di sangue c’era già stata un’altra vittima, ed è Giuliano Palozzi, figlio di Guglielmo. Aveva 34 anni nel gennaio del 2020 quando Lollobrigida lo picchiò per un debito di soli 25 euro: Giuliano morì dopo qualche mese di agonia in un ospedale romano. Ora dopo cinque anni è lui a essere morto, per mano del padre del ragazzo. È l’epilogo di una vicenda che ha scosso la comunità dei Castelli Romani, nata da una rissa per futili motivi.
La confessione e l’assoluzione
Imputato per la morte del giovane, nell’ottobre del 2023 Lollobrigida aveva ammesso con gli inquirenti di aver colpito il coetaneo con un pugno tra il naso e lo zigomo dopo aver visto il rivale estrarre qualcosa, forse un’arma, e dunque di avere agito per difesa. Sostenne però anche la tesi che altri, dopo di lui, sarebbero sopravvenuti dopo il pugno e avrebbero finito di massacrare Palozzi. Nel febbraio del 2024 la corte d’Assise gli aveva dato ragione, assolvendolo.
La condanna in appello
Lo scorso maggio però la Corte d’Appello aveva ribaltato la sentenza condannando il giovane di Rocca di Papa a dieci anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Il suo avvocato aveva presentato ricorso in Cassazione, ed ecco perché l’uomo era a piede libero. Lollobrigida dunque poteva circolare per il paesino.
L’incontro fatale
Siamo in via Roma, vicino a piazza della Repubblica, ci sono dei giardini pubblici e non lontano c’è il capolinea dei pullman. Caldo afoso. Palozzi è in giro con il suo carrettino degli attrezzi per la nettezza urbana. Se per caso o perché si erano dati un appuntamento lo chiariranno le indagini in corso, ma sta di fatto che in cima a una salita i due si incontrano. E la situazione precipita.
Un colpo alla schiena
Secondo la stampa locale Lollobrigida viene colpito da un solo proiettile, alla schiena, sfiorando l’aorta. L’uomo ferito riesce a percorrere qualche decina di metri, poi stramazza al suolo. Gli avventori di un bar lo vedono crollare a terra, si alzano, si avvicinano. Qualcuno urla. Arrivano un’automedica e diverse ambulanze. Accorre anche il vicesindaco Ottavio Atripaldi. Nulla da fare. La salma viene coperta. Guglielmo Palozzi viene fermato dai carabinieri di Frascati e non oppone resistenza.
Le indagini in corso
Qualcuno lo vede dai finestrini della gazzella in cui è tenuto sott’occhio dai militari. I carabinieri intanto proseguono le indagini. Ciò che manca, al momento, è l’arma, forse detenuta illegalmente, forse un revolver perché sulla scena dell’aggressione non sarebbe stato trovato un bossolo. E poi mancano dettagli sulla dinamica dell’incontro, sui quali potrebbero dare informazioni decisive i filmati delle telecamere di sicurezza acquisiti dai carabinieri. Ciò che al momento, invece, sembra meno oscuro è il movente: nelle prossime ore Palozzi verrà sentito dal magistrato e potrà rendere la sua verità.