L’edificio storico diventerà il quartier generale di 600 militari
Una svolta attesa da decenni. Nelle stanze deserte dell’ex pretura di piazza San Francesco, a Porta Capuana, arriveranno 600 militari della Guardia di finanza. Il destino del palazzo cinquecentesco, ridotto da anni a una discarica a cielo aperto, cambia radicalmente grazie a un accordo appena firmato da Comune di Napoli, prefettura e Agenzia del demanio. Come riportato da Mariella Parmendola su “Repubblica Napoli”, si tratta di un tassello importante nel piano di recupero degli immobili pubblici. Il via libera è arrivato dopo una lunga attesa e numerose sollecitazioni.
Una scelta condivisa tra Comune, Prefettura e Demanio
«Abbiamo recepito la richiesta del sindaco Gaetano Manfredi di destinare l’ex pretura alla Guardia di finanza. Attuando, così, il piano degli immobili pubblici sottoscritto fra Comune di Napoli e agenzia del demanio. E accogliendo la strategia di presidio di sicurezza del prefetto Michele Di Bari», ha spiegato Mario Parlagreco, direttore della sede campana dell’Agenzia del demanio a «Repubblica». E ha aggiunto: «In un quartiere della città tanto complesso si è ritenuto di collocare un presidio di legalità. E noi portiamo avanti le esigenze del territorio».
Un recupero spinto dal basso e dalle emergenze
L’intesa, maturata negli ultimi mesi, nasce anche da un rinnovato interesse civico e dalle proteste del comitato di quartiere che chiedeva di strappare l’edificio all’abbandono e al degrado in cui è sprofondato per 27 anni. Un declino iniziato con il trasferimento degli uffici giudiziari al Centro direzionale nei primi anni Duemila, che ha trascinato giù l’intero quartiere: via via sparite le attività e gli uffici pubblici, la zona ha perso attrattive e visitatori. Porta Capuana si è spenta.
La primavera ha segnato una svolta, con la mobilitazione dei residenti esasperati. Le loro denunce hanno sortito un effetto concreto: la ripresa dei lavori di ristrutturazione, fermi dal 2019, e una maggiore presenza delle forze dell’ordine.
La sede di via Guglielmo Sanfelice
Nel frattempo, è stata stabilita anche la tempistica del trasferimento: entro dicembre 2026, il nucleo di polizia economico-finanziaria lascerà la sede di via Guglielmo Sanfelice, al centro di Napoli. La palazzina è passata nelle mani di un fondo finanziario che ha avviato uno scontro con lo Stato, arrivando a notificare lo sfratto ai militari. Da qui la necessità di un’alternativa che ha ribaltato i piani iniziali.
Residenti e commercianti avevano auspicato un altro utilizzo per l’ex pretura, proponendo di insediarvi la commissione tributaria, come previsto prima dello stop imposto dal Covid. Ma la linea adottata dallo Stato è stata diversa, anche per ragioni economiche. «In questo modo lo Stato va a risparmiare un milione e mezzo di euro all’anno, tanto oggi costa quella sede in via Guglielmo Sanfelice. Avremo un taglio di un costo passivo tra meno di un anno e mezzo», ha stimato ancora Parlagreco.