Il primo cittadino ha scoperto solo ora l’esistenza del problema
Suscitano perplessità le affermazioni del sindaco di Napoli e presidente Anci, Gaetano Manfredi, che durante l’assemblea dell’«Associazione Nazionale Costruttori Edili» dei giorni scorsi ha improvvisamente messo in cima alle priorità nazionali la questione abitativa. «Serve un Piano Casa ambizioso, senza aspettare oltre – ha dichiarato Manfredi –. Abbiamo bisogno di un investimento importante, pianificato, pluriennale, per restituire agli italiani un diritto fondamentale: l’accesso alla casa».
Un risveglio tardivo, secondo Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli, che ricorda come il governo Meloni e il ministro Salvini abbiano già avviato da tempo un confronto con le associazioni di categoria, tra cui proprio Federproprietà, su un Piano Casa in fase avanzata.
Se si guarda alla situazione napoletana, da quando Manfredi siede a Palazzo San Giacomo, nulla di concreto è stato fatto per mettere a valore il patrimonio edilizio comunale, nonostante la sua ricchezza. Eppure, come lui stesso ha riconosciuto, «dobbiamo recuperare l’edilizia residenziale già disponibile, che soffre di carenze nella manutenzione. Ma servono anche nuove abitazioni, accessibili alle fasce più fragili, alle giovani coppie, ai lavoratori».
Incentivi per edilizia privata
Ma se si parla solo di edilizia pubblica, per Federproprietà Napoli il ragionamento resta monco. «Frequentemente abbiamo ribadito anche l’importanza di calmierare gli affitti proponendo strumenti per avvicinare domanda e offerta», ricorda l’associazione, sottolineando l’urgenza di promuovere, da parte del Comune, forme di incentivo per i piccoli proprietari che decidano di affittare i propri immobili con formule stabili.
Un intervento possibile, ad esempio, potrebbe essere lo sgravio sull’Imu per chi concede in locazione abitazioni a nuclei familiari o giovani in difficoltà. In parallelo, andrebbe istituito un fondo di garanzia contro la morosità incolpevole, per proteggere sia gli inquilini colpiti da eventi imprevisti che i proprietari più esposti.
Manfredi, nella sua doppia veste di sindaco e presidente dell’Anci, avrebbe anche la possibilità di farne una battaglia condivisa con altri amministratori locali. Ma ad oggi, per Schifone, restano solo annunci. E la sua conclusione è tanto chiara quanto tagliente: «Non si può scaricare sui piccoli proprietari l’inefficienza della giustizia civile, né tantomeno le conseguenze sociali dell’overtourism o della carenza di edilizia popolare. Se davvero si vuole una collaborazione da parte di tutti, si cominci a offrire incentivi e garanzie, non solo tasse e divieti».