Titina De Filippo: la vera storia dell’attrice che ha segnato il teatro italiano

Fu la prima interprete della leggendaria Filumena Marturano

Titina De Filippo, all’anagrafe Annunziata, è nata il 27 marzo 1898 a Napoli ed è stata un’attrice, sceneggiatrice e drammaturga tra le più note e importanti di sempre. Sorella dei famosissimi Eduardo De Filippo e Peppino De Filippo, ha avuto una lunga e prestigiosa carriera anche nel cinema affiancata da Totò, Vittorio De Sica, Vittorio Gassman, Alberto Sordi e molti altri.

Essendo figlia naturale del grande Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo, di cui portava il cognome a causa della situazione sentimentale dei genitori, mosse i primi passi proprio a teatro, interpretando quasi sempre ruoli maschili nella compagnia del padre. Il suo debutto avvenne nella parodia «La geisha», per poi passare al ruolo di scolara, nel 1909, in «Nu ministro ‘mieze ‘e guaie» e ancora Peppeniello nella commedia teatrale «Miseria e nobiltà».

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Una carriera costruita con dedizione e osservazione

Da adolescente rimase ferma per un po’ poiché era troppo grande per interpretare un bambino e troppo piccola per essere una giovane attrice, ma questo periodo fu per lei motivo di studio: iniziò a osservare con intelligenza i modi di fare e i comportamenti delle colleghe.

Entrò a far parte della compagnia del fratellastro Vincenzo nel 1912, per poi passare in quella di Francesco Corbinci nel 1921, dove conobbe anche Pietro Carloni che sarebbe poi diventato suo marito. Durante il periodo di gravidanza si ritirò dalle scene per poi ritornare successivamente e prendere parte a diversi spettacoli a Teatro Umberto e al Teatro Nuovo di Napoli.

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Il successo arrivò quando nel 1929-30 recitò con Totò nella Compagnia Stabile Napoletana Molinari diretta da Enzo Aulicino. Il 25 dicembre dell’anno dopo debuttò in «Natale in casa Cupiello» scritta da suo fratello Eduardo e da quel momento i tre lavorarono assieme ininterrottamente raggiungendo molti successi non solo sul palcoscenico ma anche al cinema con la pellicola «Sono stato io!» di Matarazzo.

La compagnia con Eduardo e il mito di Filumena Marturano

Quando nel 1945 Eduardo e Peppino si divisero per via di contrasti e incompatibilità caratteriali, Titina rimase insieme a Eduardo che formò con lei la «Compagnia di Eduardo» recitando in «Napoli milionaria!» e «Filumena Marturano», commedia scritta per lei che contribuì in maniera esponenziale ad accrescere la sua fama. Fu autrice lei stessa di ventuno commedie teatrali tra cui «Quaranta ma non li dimostra» nel 1948, scritta con il fratello Peppino, e «Virata di bordo» nel 1960.

Gli ultimi anni di Titina De Filippo e la malattia

All’età di 48 anni però iniziò a non stare molto bene a causa di frequenti affanni cardiaci tanto da farle accusare un forte malessere nel 1948 mentre recitava a Genova. Dopo essere stata per un po’ a riposo riprese le tournée e anche quando la compagnia di Eduardo si sciolse nel 1951 continuò a lavorare al suo fianco vincendo anche un Nastro d’Argento per la miglior sceneggiatura di «Due soldi di speranza».

Nel 1959 recitò in «Ferdinando I re di Napoli» sempre con i suoi fratelli e questa fu la sua ultima apparizione cinematografica. La sua malattia era ormai diventata un ostacolo. Titina morì a 65 anni il 26 dicembre 1963 e nel primo anniversario della sua scomparsa il suo collega e caro amico Vittorio De Sica le dedicò il film «Matrimonio all’italiana».

L’eredità artistica e culturale di Titina De Filippo

La bravura di Titina ha toccato i cuori sia dei suoi colleghi che del pubblico che da sempre ammirava il suo modo di fare arte tanto che in molte regioni d’Italia diverse strade portano il suo nome, come: via Fratelli De Filippo a Bari; via Titina De Filippo a Palermo; viale Titina De Filippo a Roma; via Titina De Filippo a Napoli; via Titina De Filippo a San Giorgio a Cremano.

«Vibravo, mi muovevo, fremevo, gridavo. Eccolo il mio personaggio! Lo avevo ghermito, palpitava nelle mie mani come una farfalla, e lo stringevo, lo stringevo, dicendogli con gioia: finalmente grida, urla, piangi […] ecco così ti volevo: violenta, fredda, calma, tragica, comica. Ah Filumena, ti tengo, ti tengo. Non mi scappi più! Ti porterò con me tutta la vita!». Queste parole sono tratte dalle sue memorie, in cui descrive il momento in cui ha finalmente compreso e incarnato il personaggio di «Filumena Marturano» e riflettono l’intensità e la passione con cui Titina De Filippo affrontava i suoi ruoli.

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