Dopo il pestaggio, l’aggressore si è dileguato
Napoli, piazza Giusso, domenica notte verso l’una. Una bottiglia di birra cade a terra, nulla di grave, eppure questo episodio sarebbe stato il pretesto per un’aggressione feroce ai danni di due giovani da parte di un terzo soggetto non ancora identificato. Pretendeva che gli si pulissero le scarpe, perché, a suo avviso, degli schizzi di birra avevano colpito le sue preziose sneakers.
L’aggressione per uno “sgarro” immaginario
Il copione, secondo la ricostruzione dei ragazzi coinvolti, sembra essere quello tristemente ormai noto: «Mi hai sporcato le scarpe, ora le devi pulire…». Il rifiuto, ovviamente, da parte di Ivan, che aveva chiesto scusa per l’incidente involontario, scuse che però al suo aggressore sono sembrate poca cosa rispetto allo «sgarro» subito; infatti, il giovane sarebbe passato subito all’azione tirando pugni al viso di Ivan e di Emanuel, amico intervenuto per cercare di calmare l’aggressore.
Dalla denuncia si apprende che il nome del picchiatore sarebbe Salvatore e che fosse in compagnia della sua fidanzata, la quale, durante il fatto, gli avrebbe urlato di smetterla di colpire i due ragazzi, chiamandolo «Sasi»; da lì la deduzione sul nome. Dopo il pestaggio, l’aggressore si è guardato intorno e si è dileguato.
Per i due malcapitati la serata tra amici è diventata un vero incubo: Ivan ha riportato una frattura mandibolare (danno permanente), quattro punti di sutura all’altezza di un occhio e altri due all’altezza della bocca. Ha 22 anni, fa l’idraulico ed era lì insieme ai suoi amici per rilassarsi in compagnia e passare una serata tranquilla.
Non potrà lavorare per diversi giorni e dovrà fare i conti con un intervento chirurgico e con danni irreversibili. All’amico intervenuto in suo aiuto non è andata meglio: ha problemi a quattro denti dopo aver ricevuto un pugno al volto. L’ennesimo episodio di violenza gratuita che scaturisce da futili motivi. «Tuttora ho dei problemi a mangiare, persino a sorridere», dice Emanuel in un video di qualche ora fa, diffuso dall’onorevole Francesco Emilio Borrelli sui suoi canali social.
L’appello della sorella: «Vogliamo giustizia»
La sorella di Ivan si è rivolta a Borrelli per sottolineare un punto in particolare: «Chiediamo giustizia contro tanta violenza. Mio fratello aveva chiesto scusa per aver provocato un incidente estemporaneo e innocuo, come si fa a reagire in questo modo?».
Dopo la denuncia, che i ragazzi hanno sporto il giorno dopo l’accaduto, le indagini da parte della Procura di Napoli vanno avanti alla ricerca dell’aggressore. Ora sono al lavoro i carabinieri del comando della provincia di Napoli. Si punta alla visione dei filmati delle telecamere di zona per cercare immagini che possano aiutare nelle indagini. L’episodio avvenuto è l’ennesimo atto di violenza gratuita. Per questo l’aggressore rischia – se la ricostruzione venisse confermata dalle indagini – una condanna per lesioni gravi.
I parenti dei due ragazzi, intanto, rivolgono un appello alle istituzioni: «Bisogna intervenire contro questa deriva, chi ha sbagliato deve assumersi le proprie responsabilità». Intanto, l’inchiesta procede e ci sarebbe anche un identikit dell’aggressore. Fatti del genere sono purtroppo sempre più ricorrenti, e sembra quasi assurdo, come se si parlasse di fortuna, di una roulette russa, dire che, guardando ai precedenti accadimenti, questa volta l’epilogo non è stato tragico. Resteranno comunque le cicatrici: quelle fisiche, ma ancora più profonde quelle emotive, forse meno visibili ma più difficili da cancellare dalla memoria.