Il ministro: ricordiamo che è uno dei vulcani più pericolosi al mondo
«Cominciamo col dire che questi episodi potrebbero continuare a manifestarsi. Quando parliamo dei Campi Flegrei, dimentichiamo che siamo su uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo. Se non teniamo fisso questo titolo tutto il resto diventa sensazionalismo, diventa notizia di giornale, diventa anche alterazione della comprensione in rapporto agli eventi che ci circondano». Lo ha detto il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, a Rainews24.
«Su un vulcano – ha ricordato – gli unici estrani siamo noi, non è il vulcano con la sua attività sismica e bradisismica, perché i due fenomeni, come sapete, sono essenzialmente collegati. Detto questo, mettendo da parte questo presupposto, dobbiamo capire come poter far convivere in maniera vigile mezzo milione di persone, nell’area più ristretta si può ridurre anche a 40-50 mila persone, dipende dal perimetro che vogliamo dare al territorio. Si convive con un rischio che è costante, un rischio che finora ha manifestato una energia, una densità, per fortuna senza particolari conseguenze. Il fenomeno paradossalmente registra una riduzione del sollevamento del terreno».
Tornando alla richiesta di stato d’emergenza, Musumeci ha ribadito che «il Governo lo vuole, serve l’intesa con la Regione, ne ho parlato ieri al telefono con il presidente. Abbiamo sottoposto la richiesta al capo dipartimento della Protezione Civile. Lo stato di emergenza ci aiuta ad accelerare ma per mettere in sicurezza tutti gli edifici dell’area ci vorranno 15 o 20 anni, e centinaia e centinaia di milioni. Ma intanto cominciamo».